Patagonia interiore

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Questo pezzo è uscito sul Venerdì di Repubblica. (Fonte immagine)

Secondo fulgido romanzo dell’attrice, drammaturga, regista teatrale e scrittrice argentina Romina Paula, Agosto (La Nuova Frontiera, traduzione di Violetta Colonnelli, pagg. 160, 15 euro) è la storia di un viaggio. Emilia è la giovane protagonista, abbastanza felice della sua vita e della convivenza con il fratello e il fidanzato in un appartamento di Buenos Aires. L’equilibrio viene interrotto il giorno in cui riceve una telefonata dei genitori di Andrea, amatissima amica scomparsa cinque anni prima.

I due le chiedono di tornare al paese dove le due ragazze sono nate e cresciute, Esquel in Patagonia, per partecipare allo spargimento delle ceneri di Andrea. Emilia si trova così a una stazione dei pullman, in partenza malgrado la certezza che il viaggio la porterà a sbattere contro un passato accantonato da qualche parte nei cinque anni precedenti e contro un presente troppo imperfetto per essere messo in discussione.

Scritto cercando (e trovando) una giusta misura tra peso e levità, il romanzo si muove con il ritmo frastagliato e scandagliante di un percorso interiore, a restituire affinità sentimentali ed elementi scomparsi dalla memoria: una famiglia sentita malamente e con forzato distacco, una madre del tutto assente dal quadro perché distratta a vivere altrove, una casa dell’infanzia in cui non si ha più la propria stanza e ci si muove goffi come in presenza di estranei, un ex fidanzato di cui si sono perse le tracce e che ci si ritrova a spiare malgrado tutti per scoprirlo sposato, padre e impegnato a vivere una vita differente, l’assenza di un’amica così definitiva e inconsolabile da rendere inutile ogni spargimento di lacrime, il momento esatto in cui ci si accorge di avere una vita e la proiezione futura di quella vita lì, e poi un’altra, “un’incognita da un’altra parte”, e impavidi e certi si sceglie quest’ultima, la vita incognita.

Poi, bellissimi a costellare la storia, i deserti da attraversare in macchina, lo struggimento che arriva come alberi in mezzo alla sabbia e certe pagine e giornate che accadono perfette, complete, finite, senza passato né futuro. E non ne hanno di bisogno.

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Un commento a “Patagonia interiore”
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  1. […] di Romina Paula lo desideravo da quando ho letto questa recensione di Tiziana Lo […]



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