Appunti di lettura su “Il Libro dei Liquidi” Irene Santori

Photo by Pawel Czerwinski on Unsplash di Sacha Piersanti Sarà la suggestione del suo titolo, la sapiente eppure istintiva costruzione ritmico-melodica dei suoi versi, sarà la mossa compattezza delle sue strofe, o l’odore buono o di rifresco che s’alza senza gerarchie dalle sue immagini, ma Il libro dei Liquidi – The Book of Liquids di […]

Un fungo ci renderà liberi (quando ci avrà decomposti). Appunti sporadici per un testo futuro

Axolotl è una rivista letteral-scientifica: ogni numero è tematico e contiene contributi di vario genere, dai racconti alle curiosità scientifiche, dalle note personali alle storie illustrate. Ibrida e gratuita, Axolotl vuole muoversi fra due mondi: quello dei libri e quello della divulgazione scientifica. Pubblichiamo il longform uscito sul numero 0: l’ha scritto Alessandro Raveggi a cavallo fra scienza e letteratura componendo un vero e proprio mosaico di suggestioni fungine.

di Alessandro Raveggi

Qualcuno si deve essere accorto che mi sono fissato coi funghi, se mi si chiede di scriverne. Dovrei preoccuparmi? Magari, penso, mi si vede in giro già come uno di quei folli fanatici di funghi, quei lunatici bizzarri gilet e berretto in testa che conoscono perfettamente stagioni e ore e venti e tutta la barometria disponibile per andare a cacciare quel gallinaccio, quel porcino, dei chiodini, degli orecchioni o gli imprevedibili matsutake, e se interessati a fenomenali “upgrade” della stessa caccia spirituale, magari uno Psylocybe azurescens – che, confesso, non ho mai provato!

Non sono, vorrei rassicurare, uno di quei tizi che piangono di gioia quando scoprono una nuova fungaia come fosse lo Shangri-La, o si disperano per giorni perché qualcuno ha violato il proprio esclusivo santuario da micofilo.

L’ultima volta che sono stato in quarantena – appunti sparsi di vita costretta e corporale

Chiuso in casa, vivendo solo, questa cosa nobile e un po’ immonda di fare a me stesso da padre, da madre, da nonna, da fratello, da fidanzata, da amico, da gatto, da pianta da innaffiare con moderazione.

Questa auscultazione intima di sé, della propria carne, del proprio corpo nelle sue inestricabili parti, soprattutto della gola, in cui il più infimo raschio è già suono di corno a cui faranno seguito le terribili mute del virus in assetto di caccia.

Se il mediatico è politico. Appunti sulla costruzione sociale del genere

Una visione del mondo puramente aristotelica ci suggerirebbe che l’essere umano è per natura un animale politico e che, conseguentemente, ogni azione ha un’origine e un significato, sul piano semiotico e nelle dinamiche di significazione, inevitabilmente politico. Non è la ragione o l’istinto a differenziarci dagli altri mammiferi ma la parola: affidare un significato politico ai linguaggi mediatici vuol dire comprendere che il tutto è più della somma delle singole parti, che quelle dialettiche creano – producono e riproducono – un immaginario vivo e pulsante che invece di distruggerla artisticamente asseconda la narrazione di un paese intento a riconfermare continuamente le proprie ipotesi, ma soprattutto vuol dire accettare che i vuoti politici non esistono.

Brevi appunti sul mercato dell’attenzione

di Christian Raimo La proporzione tra uffici stampa e giornalisti vent’anni fa era uno a sette. Oggi è quattro a uno. Nel mondo culturale ci sono molti uffici stampa che hanno una preparazione infinitamente più alta dei giornalisti, spesso perché vengono pagati meglio, spesso perché vengono pagati. Molte persone che conosco fanno entrambi i mestieri, […]

Il principe Myškin e altri idioti. Appunti per un’ipotesi anagrafica

Pubblichiamo un testo di Remo Rapino, in libreria con Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio, uscito per minimum fax.

di Remo Rapino

Sono Gimpel l’idiota. Non che io mi senta un idiota. Anzi.
Ma è così che mi chiama la gente.
Isaac Bashevis Singer, Gimpel l’idiota

Bonfiglio Liborio[1] è l’ultimo ad entrare nel cortile. Il cortile ha una forma circolare, ma non sempre il cerchio è rotondo. Liborio si mette in un angolo, ai margini di quell’insolito universo. Ermanno Cavazzoni lo definirebbe dotato di una idiozia esemplare[2]. Liborio guarda ma non sa – lo saprà mai? – che i suoi occhi stanno osservando il principe Myškin e altri idioti, con le loro vite più o meno brevi, miracoli compresi, matasse di parole non dette, pensieri d’aria.

Dal greco idiòtes (uomo privato, inesperto, incompetente, contrapposto all’uomo pubblico, in grado di rivestire cariche politiche, colto, capace, esperto) al latino idiota: così la parola idiota, nel XIV secolo, entra nella nostra lingua. Nell’età medievale il folle, l’idiota, pur incarnando devianze e trasgressioni, era in qualche modo ammesso all’interno della comunità.

Appunti sulla natura, di Carol Swain

di Simone Tribuzio Una bambina di nome Helen si è appena trasferita dalla città in una campagna gallese. Nella location bucolica può prendere appunti osservando la natura, e quindi col tempo potrà liberamente coltivare la passione per il birdwatching. Dal vicino Bill, soprannominato come “l’uomo delle uova”, apprende della morte di un raro esemplare di […]

Gli appunti di Philip Ó Ceallaigh per una nuova guerra segreta

Philip Ó Ceallaigh è un tipo che ha viaggiato,spesso in posti non esattamente confortevoli. Nei suoi racconti si riverbera l’inquietudine di una vita ruvida e raminga, la componente essenziale nello strumentario di quello che potremmo definire un caustico professionista dell’esistenza. Sprovveduto sarebbe il lettore che pensasse di avventurarsi senza protezioni nel suo universo narrativo, di esporsi a quella pioggia di passione e cinismo che costituisce la sua ipnotica scrittura.

Nel 2016 è con la sua prima antologia, Appunti da un bordello turco, che Racconti edizioni ha inaugurato il suo debutto nell’editoria indipendente; un percorso felice, di cui Ó Ceallaigh resta una specie di nume tuteleare –  soprattutto quest’anno, in cui è tornato a sfamare il nostro bisogno di indecenza e poesia con La mia guerra segreta. In questa nuova raccolta i precedenti Appunti si sublimano, svelando intenzioni se possibile ancor più spericolate e funamboliche, in cui lirismo e maleducazione si accoppiano sempre con grande e riuscito furore.

Appunti su “Serotonina”

Questo pezzo è uscito sulla rivista «Gli Asini», che vi suggeriamo di leggere. di Nicola Lagioia Di Serotonina, settimo romanzo di Michel Houellebecq, si è molto parlato prima ancora che venisse pubblicato. Contagiati dall’ansia anticipatoria che governa la stampa quotidiana, molti critici hanno posto con faciloneria l’accento sulle facoltà divinatorie dello scrittore francese: così come […]

Alcuni appunti (molto personali) sul Salone del Libro

di Nicola Lagioia Oggi, finalmente, dopo sette mesi di forzato silenzio, possiamo tornare a parlare di Salone del Libro parlando del Salone del Libro. Questo significa che solo oggi – dopo una lunghissima transizione burocratico amministrativa – siamo tornati in possesso del marchio del Salone. Come avete letto sui giornali, anche l’Aie è tornata a […]