Questo pezzo è uscito su IL.
«Il condottiero non è mai immobile. Inespugnabile, spaventoso nella sua perfezione immediata, guarda il mondo con gli occhi freddi del giudizio». Così Perec descrive nelle ultime pagine del suo romanzo Le Condottiére il volto del soldato dipinto da Antonello da Messina nel 1475. Il ritratto è al centro del romanzo che porta il suo stesso nome: la storia, costruita come un poliziesco, di un falsario assassino, ossessionato dalla perfezione dell’opera del pittore italiano. Le condottière fu scritto da Perec tra il 1957 e il 1960, quando lo scrittore aveva vent’anni, «il primo romanzo che io abbia portato a termine», ricordava.
di Antonio Sgobba pubblicato 28 Settembre 2012 · 8 Commenti
Pubblichiamo un pezzo di Antonio Sgobba su «Il senso di una fine» di Julian Barnes (Einaudi).
Tra i trenta libri in testa alla classifica della Letteratura straniera ce n’è solo uno che non ha nel titolo sfumature, colazioni, segreti, vaticani, alchimie, Tiffany, profumi, neve o oceani. È Il senso di una fine, di Julian Barnes (Einaudi 2012). L’unico che corrisponda ad un’idea tradizionale di Letteratura Europea. Un primato singolare per un autore che in Italia non ha mai fatto sfracelli in libreria. Sorprendente se si considera il particolare genere letterario: Il senso di una fine è un romanzo filosofico. «È ancora possibile scrivere romanzi filosofici?». Si chiedeva qualche mese fa Jennie Erdal sul Financial Times. Sì, e Barnes lo dimostra: «Ad un primo livello è un giallo psicologico, ma è anche una meditazione filosofica sul passaggio del tempo e le relative distorsioni della memoria. Qualcosa di raro: un romanzo di idee – la soggettività dei ricordi, la natura illusoria della verità, le ragioni di un suicida – che non viene schiacciato dalle idee stesse», scriveva Erdal. Barnes non è nuovo al genere, altri suoi romanzi possono essere visti come indagini sulla natura della storia (Storia del mondo in 10 capitoli e ½, 1989) e della finzione (England, England, 1998).
Categoria libri · Tag Adrian Finn, Antonio Sgobba, Aristotele, Frank Kermode, Jennie Erdal, Jonathan Barnes, Jules Renard, Julian Barnes, Philip Larkin, Silvia Albertazzi, Tony Webster, Wittgenstein
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