di Christian Raimo pubblicato 8 Giugno 2014 · 54 Commenti
Quello che la prima volta si manifesta in tragedia, la seconda lo fa in farsa. E la terza – la definitiva, la terminale – come lettera da Parigi. Lo psicodramma Spinelli e l’esperienza della Lista L’Altra Europa con Tsipras sono finiti ieri, nel modo peggiore che si poteva immaginare: un suicidio mascherato da sopravvivenza. Barbara Spinelli, dopo giorni di silenzio andropoviano, ha inviato una mail da Parigi, che potete leggere qui. E invito a farlo, a leggerla, dico, per intero; perché è uno dei documenti più rappresentativi della sinistra italiana, della sua incapacità a comunicare, della sua deresponsabilizzazione patologica, del suo narcisismo laschiano conclamato, del suo desiderio di morte, della sua fame saturnina.
Categoria interventi, politica · Tag Alan Moore, Alan Pakula, Barbara Spinelli, Casaleggio, Christian Raimo, Eleonora Forenza, Giovenale, Grillo, Guido Viale, Luciano Gallino, Marco Furfaro, Marco Revelli, Matteo Renzi, Moni Ovadia, Ralph Ellison, Slavoj Žižek, Tsipras
di minima&moralia pubblicato 6 Febbraio 2014 · 4 Commenti
Pubblichiamo un articolo di Claudio Riccio uscito su Il Corsaro.
di Claudio Riccio
Chi ricorda più l’oggetto del caos parlamentare di alcuni giorni fa? Si dibatteva del regalo per le banche italiane contenuto nel decreto Bankitalia, ma l’argomento è scivolato, sparito nel calderone di insulti e accuse reciproche, insieme al caso Electrolux, ai tassi drammatici di disoccupazione, alla nascita di FCA e al compimento della strategia di Marchionne. Tutto è passato in secondo piano.
In molti hanno liquidato tutta la vicenda come “una clamorosa serie autogol di Grillo”, “segno del nervosismo di un leader che prova disperatamente a recuperare consensi”; ma siamo sicuri sia così?
Categoria politica · Tag Boldrini, Casaleggio, Casini, Claudio Riccio, Della Valle, Dino Amenduni, Giuliano Santoro, Grillo, Marchionne, Maria De Filippi, Massimo Mucchetti, Messora, Movimento 5 stelle, Renzi, Vittorio Foa
di Massimo Recalcati pubblicato 9 Luglio 2013 · 4 Commenti
Pubblichiamo un estratto da Patria senza padri. Psicopatologia della politica italiana di Massimo Recalcati, libro-intervista curato da Christian Raimo. (Immagine: A. Cristofari.)
Tu eri un ragazzo nel ’68 e un militante politico nel ’77.
Il ’68 e il ’77 non sono la stessa cosa né dal mio punto di vista personale (nel ’68 avevo otto anni) né dal punto di vista politico, però in entrambi i casi abbiamo un’esperienza collettiva della violenza all’interno di un conflitto tra le generazioni, nonostante il ’77 sembri, rispetto al ’68, antiedipico. Nel ’68 la matrice inconscia di tipo edipico è chiara: sono i figli della borghesia che contestano i loro padri e li contestano edipicamente invocando nuovi padri: Mao, Lenin, Marx. Non dei padri qualunque ma dei padri titanici, dei padri che hanno promesso di riscrivere la storia. Lo stesso nome di Stalin appariva negli slogan, nelle manifestazioni, era un riferimento tutt’altro che secondario. Nel ’77 ci fu il tentativo, solo apparente, di andare oltre i padri, di liberarsi dell’eredità edipica del ’68, tant’è che L’anti-Edipo di Deleuze e Guattari esce nel ’72 in Francia, da noi nel ’76 e diventa immediatamente, almeno per una certa componente del movimento, un polo di riferimento culturale importantissimo, di scavalcamento del Nome del Padre e di esaltazione di una organizzazione senza gerarchia, rizomatica, collettiva del movimento.
Categoria estratti, libri · Tag Bersani, Casaleggio, De Gasperi, Deleuze, Enrico Berlinguer, Freud, Grillo, Guattari, Lenin, Luciano Lama, Mao, Marx, Massimo Recalcati, Moro, Movimento 5 stelle, Pasolini, Philip Roth, Roberto Esposito, Stalin, Woody Allen
Questo articolo è uscito su Orwell nel novembre scorso.
Su Grillo e Simone Weil
ovvero alcune considerazioni sul vincolo di mandato imposto ai parlamentari del MoVimento 5 Stelle
All’indomani delle elezioni siciliane che hanno sancito un clamoroso successo del Movimento 5 stelle anche a Sud, e un ecatombe di voti per tutti gli altri partiti, Beppe Grillo consigliava sul suo sito la lettura di un vecchio testo di Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici, recentemente riedito da Castelvecchi.
Cosa c’entrano Grillo e Casaleggio con questa solitaria pensatrice radicale, scomparsa giovanissima nel 1943? Probabilmente niente, eppure è curioso che in coda al post in cui si è prontamente affrettato a definire dall’alto le regole della selezione dei futuri candidati del Movimento 5 stelle al Parlamento, auto-nominandosi allo stesso tempo “capo politico” e “garante”, capace di “essere a garanzia di controllare, vedere chi entra…”, il guru trionfante abbia rimandato a questo saggio della Weil, il cui rinato successo editoriale (dovuto a un titolo percepito immediatamente come “anti-casta”) è direttamente proporzionale al suo fraintendimento. Basta rileggere le poche decine di pagine della Weil (e i testi di André Breton e Alain che le accompagnano nella edizione Castelvecchi) per scoprire immediatamente il bluff.
Categoria lavoro, libri, politica · Tag Albert Camus, Alessandro Leogrande, André Breton, Beppe Grillo, Casaleggio, Dwight Macdonald, Elias Canetti, George Orwell, Hannah Arendt, Jan Patocka, Karl Barth, Michail Tomskij, Movimento 5 stelle, Paul Goodman, Roberto Esposito, Simone Weil, T.W. Adorno, Vittorio Giacopini
Commenti recenti