Quello che è andato in scena alla prima della Scala

di Michelangelo Pecoraro

Tu sei bella,
tu sei bella!
Pazzerella,
che fai tu?

Per i melomani, la prima recita stagionale del Teatro alla Scala dovrebbe essere una celebrazione festiva. In questo gioioso senso, può valere persino l’iperbolica e a volte bacchettona definizione del teatro come “Tempio della Musica”. È d’obbligo il condizionale: la magia di uno spettacolo dal vivo consiste anche nel mettere a confronto attese ed esiti; non sempre le tensioni di pubblico e artisti possono sciogliersi in applausi catartici e “Bravo!” gridati con entusiasmo. Alcune prime degli ultimi anni, difatti, hanno lasciato l’amaro in bocca: pare ieri la rovinosa caduta de La traviata, due anni fa, con la contestatissima regia di Dmitri Tcherniakov.