Il comico con le scarpe a punta
di Vincenzo Libonati
L’iperuranio è un concetto, come le idee di cui è composto, come lo è il paradiso, l’inferno, l’amore e Dio stesso. Nulla di tutto ciò è tangibile. Le idee non lo sono fino a quando non si materializzano e poi diventano altro. La ruota prima di cambiare il mondo era un’idea, poi quando è diventata materia è mutata in realtà, storia, evoluzione.
Le sottoculture come modello per un futuro di comunità
Questo pezzo è uscito su Che-Fare.
How a culture comes again, it was all here yesterday
And you swear it’s not a trend, doesn’t matter anyway
Nirvana, Aero Zeppelin, 1988
un addio con il rock
la foto di un cuore di carta un cuore fatto con un
manifesto per concerto appallottolato
sarebbe ora di mettersi il cuore in pace
con grande dispiacere di molti siamo di nuovo all’anno zero
Nanni Balestrini, Blackout (1979)
I.
Il modello ideale per gestire la “transizione” italiana attuale, per predisporre un immaginario più coerente e funzionale di quello vigente, e soprattutto per far sì che le dimensioni dell’innovazione culturale, politica, sociale, economica finalmente si sostengano a vicenda rimane sempre e comunque quello delle sottoculture: qualcosa che il nostro Paese, non a caso, ha conosciuto a differenza di altri finora in forma unicamente embrionale e subliminale.
Mostri estinti
Pubblichiamo un pezzo di Giuseppe Sansonna uscito su Orwell. (Immagine: È stato il figlio, Daniele Ciprì.)
I mostri di celluloide sono in via di estinzione. Dino Risi e affini ne avevano catalogati a decine, negli anni sessanta. Da troppo tempo, invece, non trovano più spazio sugli sbiaditi schermi del cinema italiano. Monotono nel riproporre macchiette anemiche, di maniera. In perenne affanno rispetto ad una realtà affollata da devianze antropologiche, nate a imitazione della televisione più corriva. L’attuale commedia italiana, salvo rare eccezioni, ai baccanali grossolani della Roma polveriniana contrappone le prostitute edificanti di Nessuno mi può giudicare. Del Satyricon in perenne espansione in cui viviamo non rimane traccia nelle commedie giovanili in serie, nelle stucchevoli notti prima degli esami, nelle pochade vacue di Salemme e affini. Una presenza perturbante come Ratzinger, un tempo, avrebbe acceso le contorsioni visive di Petri e Ferreri. Oggi, affiancato da Checco Zalone, diventa un caratterista minimo, un vecchietto bonario goloso di cozze pelose e con l’accento da Sturmtruppen.
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Stato dell’arte e proposta teorica