Su Suburra di Stefano Sollima

di Valerio Valentini

Sembra talmente banale, appena usciti dal cinema, parlare di Suburra come di un ritratto fedele e profetico del marciume romano svelato dalle inchieste di Mafia Capitale, che quasi verrebbe voglia di concentrarsi soltanto sul modo in cui lo squallore affaristico e mafioso raccontato nel romanzo di Bonini e De Cataldo è stato trasferito su pellicola. Ma prima di parlare delle scelte stilistiche di Stefano Sollima – e dei motivi per cui, diciamolo subito, il film non sembra del tutto all’altezza delle aspettative create da un battage pubblicitario imponente – prima di tutto, due parole a proposito della criminalità capitolina su cui Suburra porta a riflettere.