Tempo fuori sesto. Guy Debord contro la Modernità 4

Pubblichiamo la quarta parte del testo di Raffaele Alberto Ventura su Guy Debord. Qui le puntate precedenti.

Ricordando Guy Debord come fondatore dell’Internazionale Situazionista, cineasta eterodosso e autore della Società dello Spettacolo, si tralascia spesso una quarta fase della sua attività, pure molto ricca e rivelatrice: quella di animatore delle edizioni Champ Libre, fondate nel 1969 dal produttore cinematografico Gérard Lebovici con lo scopo di diventare la «Gallimard della rivoluzione».

Tempo fuori sesto. Guy Debord contro la Modernità 2

Pubblichiamo la seconda parte del testo di Raffaele Alberto Ventura su Guy Debord. Qui la prima parte.

Il picco di massima popolarità dell’Internazionale Situazionista (e dei concetti sopra elencati) coincide anche con la pubblicazione di un’opera, La Società dello Spettacolo, che mostra però Guy Debord sotto una luce differente. Nel compendiare in un quadro coerente teoria rivoluzionaria e critica del tempo libero, Debord produce un singolare opuscolo impregnato tanto di marxismo quanto di scetticismo barocco. La vida es sueño? Come ha notato Mario Perniola, e come troppi pochi interpreti sottolineano, il Barocco era un «punto di riferimento costante per Debord»: cosa c’è di più barocco, in effetti, che la metafora dello Spettacolo? Se il Barocco è, come Debord scrive al paragrafo 189 della Società dello Spettacolo, «l’arte di un mondo che ha perduto il proprio centro» (Amleto parlava di «tempo fuori sesto» o disarticolato), l’intera opera di Debord lamenta questa perdita e ambisce ad essere, più che ortodossamente marxista, perfettamente barocca. Il situazionismo non è altro davvero: «Il teatro e la festa, la festa teatrale, sono i momenti culminanti del Barocco».