Il volto dell’India

Questo pezzo è uscito su Lo straniero di marzo. (Fonte immagine)

C’è cattivo e buon giornalismo, dice il reporter polacco Kapuscinski a Maria Nadotti nella conversazione poi inclusa in Il cinico non è adatto a questo mestiere (edizione e/o). Il cattivo giornalismo è quello che si limita a descrivere i fenomeni, che si ferma alla superficie delle cose, che si accontenta di gettare uno sguardo approssimativo e che presume, così, di aver adempiuto al proprio dovere. Il buon giornalismo invece è quello che descrive per comprendere, quello che parte da una domanda, da un interrogativo, da un’ipotesi e non da una tesi di cui cerca solo conferma. Il buon giornalismo è quello che cerca risposte autentiche andando a scovare le storie, per poi tessere le voci raccolte in un mosaico che punta non solo all’informazione, ma alla riflessione.