di Christian Raimo pubblicato 22 agosto 2012 · 9 Commenti
di Daniela Ranieri
Bisogna arrivare in stazione almeno 1 ora e 5 minuti prima. È una delle poche cose su cui non transigo. Quei 5 minuti in più non pare, ma sono fondamentali. Il più delle volte il numero del binario non è ancora comparso sul tabellone, quindi non occorre affrettarsi a raggiungerlo. Si può però controllare di nuovo il numero della carrozza e del posto sul biglietto, tante volte dopo non si facesse in tempo. Se è vicino, il binario, si può addirittura andare in bagno per un’ultima volta o, in alternativa, andare a comprare quella bottiglietta di acqua che la sera prima non è stato possibile sottrarre dal frigobar dell’albergo e infilare in valigia per essere sicuri di non dimenticarla.
Poi ci si siede, e si aspetta. Se si è sufficientemente ardimentosi, ci si può persino alzare di tanto in tanto, o tirare fuori un libro e affondare gli occhi nella lettura.
Categoria letteratura · Tag 3-08-2012 12:24 Stampa 2 TA Adorno, Alban Berg, alberghi, allontanarsi dalla linea gialla, Bayerhischer Hof di Monaco, Berg, Berlino, Celan, complesso della ferrovia, Congresso della psicoanalisi, dare buca, Dolomiti, Engadina Freud Grand, hotel Askanischer Hof, hotel Congress, Hotel Riva, hotel room, Hotel Waldhaus di Sils Maria, in stazione anche con 3 ore di anticipo, incontrarsi in un albergo di Vienna, interpretazione dei sogni, Jung, Kafka, lapsus, leggere mentre si aspetta un treno, lettere, Maria, Milena, morto che parla, Nietzsche, non venire ti prego, paura del doppio, Rainer Maria Rilke, San Benedetto del Tronto, Schnitzler, Sils, sottrarre dal frigobar stazione treno Ancona-Roma
di Francesco Longo pubblicato 4 febbraio 2011 · 3 Commenti

L’eremita J.D Salinger amava gli hamburger di Burger King, girava l’America in pullman e seguiva il tennis in televisione. Frequentava cene, teatri, gallerie d’arte, e chiese. La leggendaria figura dello scrittore isolato e misantropo costruita intorno alla sua reclusione va dunque rivista: la sua vita era molto meno protetta e schiva di come la si è sempre immaginata. A rivelarlo è il contenuto di cinquanta lettere e di quattro cartoline che Salinger scrisse ad un suo amico inglese, Donald Hartog, tra il 1986 e il 2002.
In queste lettere, Salinger racconta la sua vita privata, le sue abitudini e le sue piccole passioni. L’autore del Giovane Holden non viveva soltanto rinchiuso a Cornish, ma saliva beatamente sui pullman e scorrazzava per l’America. Amava particolarmente andare alle cascate del Niagara e al Grand Canyon, due luoghi metafisici, vertiginosi e tendenti al sublime, oppure andava sull’isola di Nantucke, a sud di Cape Cod. Altrettanto da intenditore, è la scelta degli hamburger di Burger King che confrontava, facendoli vincere, con le polpette proposte dalla altre catene di fast-food. Neanche il silenzio ovattato dalla neve del New Hampshire in cui lo immaginiamo, corrisponde alla realtà. J.D. Salinger aveva una passione per i “tre Tenori”, Placido Domingo, Josè Carreras e Luciano Pavarotti.
di Gianluca Cataldo pubblicato 13 novembre 2010 · 1 Commento
di Gianluca Cataldo
Pubblichiamo di seguito la prefazione del libro Il conoscitore – appunti di un uomo di governo. Le lettere (176 pag.), che uscirà per le edizioni Otto e mezzo il 20 novembre 2010. Ho personalmente avuto l’onore di leggere il pdf, gentilmente inviatomi dal mio amico Marco Milani, direttore editoriale della collana “Le memorie” della piccola casa editrice di Palermo, previo consenso dell’autore
Categoria estratti, libri · Tag colpe, Commissione per la Costituzione, Elias Canetti, equidistanza, fiction, Gianluca Cataldo, Gustave Le Bon, Il conoscitore, lettere, masse, politica, responsabilità, Stato Italiano
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