Bernardo Bertolucci e i fumetti
Questa è la versione integrale del pezzo apparso ieri su la Repubblica.
“Una sera ero stato invitato a una proiezione di Io e te organizzata da Massimo Ammaniti per la Società Psicoanalitica Italiana. Dopo il film avrei dovuto parlare con gli psicanalisti, ma avevo troppo dolore alla schiena. E allora ho chiamato Ammaniti per dirgli che non sarei andato. E lui: e che fai? Mi guardo il film sui supereroi della Marvel. Film che poi mi sono realmente guardato”. Dice così, e io penso che parlare di fumetti adesso con Bernardo Bertolucci è come parlare di cinema con Batman o l’Uomo Ragno. Sono seduta nel soggiorno di casa sua. È quasi mezzogiorno e Bertolucci sta facendo colazione. Intanto risponde alle mie domande. Gli ho appena chiesto se il film sui supereroi della Marvel gli è piaciuto. “Un po’ deludente rispetto ai fumetti”, dice. Dice che con i supereroi è sempre così. E poi: “Forse quello fatto da Sam Raimi, cos’era? Spiderman. Forse quello era un po’ meglio”. Si ferma di nuovo, ci pensa: “È strano come un film tratto da un fumetto, fatto in modo spettacolare, con molti soldi, molti effetti speciali, quando lo hai finito di vedere ti sembri sempre meno gratificante di un fumetto. Il fumetto ti fa sognare di più”.
Beautiful Beginners
Questa intervista di Tiziana Lo Porto al regista Mike Mills è stata pubblicata su «D-Repubblica» in occasione dell’uscita nelle sale cinematografiche americane del suo ultimo lavoro, «Beginners».
di Tiziana Lo Porto
Si definisce un “regista designer”, spiegando che lo è nel modo in cui riprende le cose, o al montaggio, dove “sono felicissimo ogni volta che posso inserire un fermo immagine o un disegno”.
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