Il problema della ricezione
di Christian Caliandro pubblicato 5 Marzo 2013 · 8 Commenti
Questo pezzo è apparso, a puntate e in forma diversa, su Artribune.
1. Smashing Pumpkins, “Oceania” (2012).
“Dov’è la ribellione, quella vera, al giorno d’oggi?’”
Billy Corgan
The world is a vampire
The Smashing Pumpkins, Zero (Mellon Collie and the Infinite Sadness, 1995)
Uno degli aspetti più interessanti di come funziona la cultura contemporanea, ed in particolare l’apparentemente indefinibile ‘blocco psicologico’ che ha annullato la ribellione artistica e che inibisce ogni forma di innovazione autentica, è quello della ricezione. Sintetizzando al massimo, infatti, la domanda fondamentale potrebbe essere posta in questo modo: come può esistere un oggetto artistico rivoluzionario, se non esiste (più) il pubblico adatto a recepirlo e fruirlo? Se gli ascoltatori, i lettori, gli spettatori cioè non sono minimamente preparati e allenati a riconoscere un capolavoro – ma solo oggetti costruiti secondo codici e convenzioni molto rigidi e standardizzati – che fine fa il capolavoro?
Categoria approfondimenti, cultura · Tag Al Swearengen, Alex Skolnick, Alice In Chains, Billy Corgan, Boardwalk Empire, Chris Lee, Christian Caliandro, Cindy Sherman, Courtney Love, Deadwood, Don Draper, Ennio Flaiano, Frank Wedekind, George Orwell, I Soprano, Jimmy McNulty, John Cage, John Lennon, Kings, Kurt Cobain, Lou Reed, Mad Men, Mario Monicelli, Martin Scorsese, Metallica, Nirvana, Nucky Thompson, Omar Little, Pat Metheny, Philip K. Dick, Robert Wyatt, Shepard Fairey, The Smashing Pumpkins, The Wire, Tony Soprano, Trent Reznor, Ursula K. Le Guin, Warhol, Yoko Ono
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