Amarcord Fellini
Pubblichiamo, ringraziando editore e autore, un estratto da Amarcord Fellini. L’alfabeto di Federico, scritto da Oscar Iarussi e in libreria per Il Mulino. Il libro è una rievocazione alfabetica del genio di Fellini: abbiamo scelto la lettera Q, ed è il nostro omaggio nel centenario della nascita del maestro.
Un quid in Fellini? V’è «un certo che» di incantevole e pur sempre sfuggente nei suoi film, dove la felicità e l’angoscia sono le braccia di un unico amplesso. Svagato cronista come il Marcello di La dolce vita o narratore «proustiano» del tempo perduto (e perso), tuttavia Federico è – suo malgrado – l’autore italiano del secondo Novecento che forse più di chiunque ha interiorizzato, elaborato e oltrepassato il lascito delle avanguardie storiche.
Ricordando Sergio Claudio Perroni
«Tradurre è un po’ tradire». Ogni volta che qualcuno lo diceva in sua presenza, Sergio Claudio Perroni gli riservava il rispetto/dispetto dovuto a un occasionale incontro fra Benjamin e Peynet, alticci entrambi al bistrot delle frasi fatte. Non ne conseguiva una delle sue proverbiali rampogne perché il privilegio era riservato al «Gialluca» di turno – nomignolo affibbiato agli amici più cari, uomini o donne che fossero – reo di aver messo una virgola nel posto sbagliato o di aver usato un termine improprio, tanto più se si trattava di un anglicismo non necessario (quando mai son necessari?).
Élites e popolo in circolo con «La Scaletta» di Matera
Riprendiamo un commento apparso su La Gazzetta del Mezzogiorno, che ringraziamo. (fonte immagine)
Ci si interroga parecchio negli ultimi tempi su che cosa sia o debba essere un’élite, e sulla distanza crescente tra le élites politiche, culturali, economiche e il popolo. È forse utile provare a riflettere sulla questione in termini pragmatici, per esempio alla luce dell’esperienza del circolo culturale La Scaletta, che ha appena festeggiato a Matera i sessant’anni di attività, il sette aprile scorso.
Tutti i film portano a Roma
Pubblichiamo, ringraziando editore e autore, un estratto dal libro di Oscar Iarussi Andare per i luoghi del cinema, pubblicato dalle edizioni Il Mulino.
Oltre un varco appena aperto, in una camera stagna si palesano dei magnifici affreschi che subito dopo svaniscono al contatto con l’aria, nello stupore impotente degli esploratori. È una sequenza di Roma (1972) di Federico Fellini dedicata alla scoperta casuale di vestigia dell’età imperiale durante gli scavi per la costruzione della metropolitana (ancora oggi lavori in corso nella capitale).
La scrittura come empatia: intervista a Elizabeth Strout
Questo pezzo è uscito sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che ringraziamo (fonte immagine).
“Conosco troppo bene il dolore che noi figli ci stringiamo al petto, so che dura per sempre. E che ci procura nostalgie così immani da levarci perfino il pianto”. E’ un passo di Mi chiamo Lucy Barton di Elizabeth Strout, tradotto nei mesi scorsi da Susanna Basso per Einaudi (pagg. 168, euro 17,50), definito da The New York Times come “un romanzo perfetto, nelle cui attente parole vibrano silenzi”.
In una stanza d’ospedale a Manhattan, per cinque giorni e cinque notti due donne che non s’incontravano da parecchi anni parlano con intensità. Sono una madre e una figlia che “ricordano di amarsi”. La protagonista Lucy Barton rievoca quel dialogo inatteso e serrato molto tempo dopo, quando è ormai diventata una scrittrice famosa. Flashback… Nel suo letto ospedaliero, dove si trova per le complicazioni post-operatorie di un’appendicite, “le basta sentire quel vezzeggiativo antico, ‘Ciao, Bestiolina’, perché ogni tensione le si sciolga in petto”.
Ricordando Ettore Scola
Questo pezzo è uscito su La Gazzetta del Mezzogiorno di Oscar Iarussi Ettore Scola o del comunismo ironico. L’ossimoro dice la singolarità del regista, fra i maggiori europei del secondo Novecento, tuttavia guardingo dal lasciarsi monumentare tant’è che poco più di due anni fa era a Venezia con un nuovo film, Che strano chiamarsi Federico!, […]
Tu non conosci il sud: la rassegna
Torna a Matera, il 28 e il 29 novembre 2015, il progetto culturale itinerante Tu non conosci il Sud, prodotto dall’associazione Veluvre – Visioni Culturali. Il tragitto di Tu non conosci il Sud è partito da Bari un anno fa con una serie di incontri e spettacoli (Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Roberto Cotroneo, Gianluca Arcopinto, Erica Mou) e con la mostra del fotografo Ferdinando Scianna “Il Sud e le donne”. Pubblichiamo di seguito il testo introduttivo alla manifestazione scritto da Oscar Iarussi, direttore artistico della rassegna.
Senza esilio non c’è patria. È la lontananza a definire l’appartenenza, come sa il lettore di Foscolo e di Mazzini, ma anche di Brodskij e di Sepúlveda. Il sogno dell’Unione europea sboccia nel confino a Ventotene degli antifascisti Rossi e Spinelli. E l’idea stessa di un possibile riscatto meridionale si focalizza nel domicilio coatto di Levi in Lucania.
«The Walk» e «Spectre»: la libertà in bilico sul filo
Questo articolo è uscito sulla Gazzetta del Mezzogiorno, che ringraziamo.
Leggenda vuole che il padre dei fratelli Lumière giudicasse « u n’invenzione senza futuro» il cinematografo appena concepito nel 1895 a Parigi. Non è andata proprio così, il che oltretutto la dice lunga sulla perspicacia dei genitori. Non v’è dubbio infatti che il cinema sia un simulacro della macchina del tempo, ovvero quanto di più vicino si possa immaginare al sogno dell’uomo di viaggiare in epoche diverse, che si tratti di risuscitare gli spiriti del passato o di costruire un futuro allettante. Ogni tanto alcuni film giungono a ribadire questa valenza onirica eppure profondamente «realistica» del Cinema. Non sono sempre film d’autore, magari di quelli – prediletti da Woody Allen – che contengono la parola «morte» nel titolo. Anzi, spesso la resistenza immaginifica al presente «immutabile» o la scorribanda fra utopie e distopie si annida in prodotti spettacolari di massa.
La crisi della taranta
Fanno discutere le dimissioni di Sergio Blasi dalla «Notte della Taranta», cioè dal Consiglio di amministrazione dell’omonima Fondazione che ne governa le attività al culmine nel grande concerto del 22 agosto. Blasi rappresentava nel CdA la Regione Puglia, socio «di riferimento» in virtù dei cospicui fondi che essa impegna attingendo a risorse europee (quest’anno un milione di euro). Blasi, oggi consigliere regionale del Pd, è stato due volte sindaco di Melpignano, il piccolo comune della Grecìa salentina divenuto l’epicentro della tellurica e sonora estate pugliese.
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Stato dell’arte e proposta teorica