di Paolo Pecere pubblicato 7 Febbraio 2013 · 7 Commenti
“Che cosa ci avviene quando assistiamo a un film e dimentichiamo di essere seduti nell’oscurità? Che cos’è l’immaginario cinematografico oggi? Quale attrazione esercita su di noi? (E: “noi” chi?). La rubrica di Paolo Pecere esamina alcuni film esemplari in cui il cinema sembra affrontare dal suo interno queste domande, collegati dal tema della fantasia di un altro mondo e un’altra vita. Una passeggiata “dalla parte di Alice”, che passa per film più e meno recenti, da Avatar a 2001. Odissea nello spazio, da L’enigma di Kaspar Hauser di Herzog a Inland Empire di Lynch. Qui le puntate precedenti.
Ancora attraverso lo specchio: decifrare Mulholland Drive
«Il fatto che noi crediamo che un essere partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare, è, di tutto quello che l’amore esige per nascere, ciò che più gl’importa».
Proust, Un amore di Swann
Dopo aver visto Mulholland Drive, dodici anni fa, tornai a piedi in uno stato di bollore euforico, ripensando forsennatamente al mistero che mi era stato rivelato in quella sala buia e semideserta. Non immaginavo che sarebbe divenuto uno dei film più celebrati della storia del cinema e che inevitabilmente sarebbe stato fatto in pezzi ed esaminato sul tavolo analitico da una generazione di studenti e sceneggiatori. Eppure anche lo smontaggio di ogni inquadratura non è bastato ancora a spiegare in maniera adeguata di cosa parla il film e perché è un’opera d’arte così importante (e lo è).
Categoria cinema · Tag Amenàbar, Angelo Badalamenti, Billy Wilder, Charles Dodgson, Da Ponte, David Lynch, Deleuze, fratelli Coen, Gödel, Kafka, Lacan, Maharishi, Mozart, Mulholland Drive, Naomi Watts, Neil LaBute, Nietzsche, Paolo Pecere, Penelope Cruz, Richard Strauss, Robert Wiene, Scorsese, Tom Cruise, Twin Peaks, Zizek
di Tiziana Lo Porto pubblicato 8 Agosto 2012 · 4 Commenti
Pubblichiamo un articolo di Tiziana Lo Porto, uscito sul blog James Franco Italia, sulle poesie di James Franco.
E io che sono vissuta e cresciuta alla giusta distanza dalle celebrità, io che diversa dalle amiche mai in infanzia o giovinezza amai qualcuno soltanto perché fuckin’ famous, mi ritrovo adesso a quarant’anni fanatica. Di James Franco. Amandolo dopo averlo tradotto. Capita così che mi ritrovo una mattina (prima ancora che mattina, in una indecorosa ora di mezzo che appartiene ai troppo giovani e ai troppo vecchi e a me, le cinque) a leggere The Best of The Smiths, dieci poesie di James Franco appena pubblicate su 113 Crickets. Ascolto gli Smiths e leggo.
Commenti recenti
Stato dell’arte e proposta teorica
Stato dell’arte e proposta teorica