Le lingue salvate e le geografie del sangue
di Fabio Stassi pubblicato 19 Luglio 2012 · 2 Commenti
Pubblichiamo un testo di Fabio Stassi, inserito in versione integrale all’interno dell’edizione tascabile di «È finito il nostro carnevale», letto alla conferenza del 28 ottobre 2010 per la X Settimana della lingua italiana a Salvador.
A Raoul Poleggi, fratello hipotetico di inchiostro e di silenzio
Vengo da un’isola chiamata Sicilia.
Sono figlio di immigrati, di una famiglia siciliana che si trasferì a Roma negli anni Cinquanta, poco prima della mia nascita. La mia Sicilia, come ha scritto Elio Vittorini alla fine di Conversazione in Sicilia, è solo per avventura Sicilia: solo perché questo nome mi suona meglio del nome Persia o Venezuela o Brasile.
Ma è anche come dire, a rovescio, che di qualsiasi luogo io possa scrivere, che sia Persia o Brasile, quel luogo per me sarà sempre Sicilia. Perché questo nome non indica soltanto un posto fisico, una terra rintracciabile su qualsiasi mappamondo.
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