Le lingue salvate e le geografie del sangue

Pubblichiamo un testo di Fabio Stassi, inserito in versione integrale all’interno dell’edizione tascabile di «È finito il nostro carnevale», letto alla conferenza del 28 ottobre 2010 per la X Settimana della lingua italiana a Salvador.

 A Raoul Poleggi, fratello hipotetico di inchiostro e di silenzio

Vengo da un’isola chiamata Sicilia.

Sono figlio di immigrati, di una famiglia siciliana che si trasferì a Roma negli anni Cinquanta, poco prima della mia nascita. La mia Sicilia, come ha scritto Elio Vittorini alla fine di Conversazione in Sicilia, è solo per avventura Sicilia: solo perché questo nome mi suona meglio del nome Persia o Venezuela o Brasile.

Ma è anche come dire, a rovescio, che di qualsiasi luogo io possa scrivere, che sia Persia o Brasile, quel luogo per me sarà sempre Sicilia. Perché questo nome non indica soltanto un posto fisico, una terra rintracciabile su qualsiasi mappamondo.