Vikash Dhorasoo. La vita è una e la maggior parte di noi la passa in panchina

Questo pezzo è uscito su Vice.

The Substitute è il film girato da Vikash Dhorasoo durante quel mondiale del 2006 passato quasi interamente in panchina. A 36 anni, quel mondiale avrebbe potuto essere l’happy-ending  di una carriera complicata da un carattere difficile (problemi con gli allenatori, pochi amici tra i calciatori). Una ciliegina senza torta, o quasi (ha comunque vinto due campionati da titolare nel Lione di Le Guen). Se lo era conquistato giocando praticamente tutte le partite di qualificazione. In nazionale poi aveva ritrovato l’allenatore più amato, Raymond Domenech, con cui dieci anni prima aveva partecipato alle Olimpiadi con la nazionale under 21. Ma quello del 2006 sarebbe stato sopratutto il mondiale del ritorno di Zidane e dell’esplosione di Ribery (che ha esordito in nazionale proprio in Germania). Il video qui sopra mostra i dieci minuti di Dhorasoo contro la Svizzera, prima partita del girone, a cui vanno aggiunti altri sei minuti contro la Corea del Sud pochi giorni dopo, per avere l’integralità del suo contributo alla spedizione francese. Quel tiro di controbalzo su assist di Luis Saha è l’unica occasione avuta da Dhorasoo per cambiare, non sapremo mai come, mai quanto, il suo ruolo in quel mondiale e, probabilmente, il ricordo che i francesi avrebbero avuto di lui.

I Ricchi e Poveri, la crisi e la fine dell’estate

Mi capita, spesso, di navigare tra le bacheche Facebook di gente che non conosco. Mi spinge la curiosità. A volte, invece, mi solletica il gusto speculativo dell’immersione sociale. Il piacere cresce mano a mano che mi allontano, di notte, dalla cerchia dei miei contatti, tra i quali, per esempio, non figurano i piloti di motoscafi, gli studenti di matematica, di botanica, le persone di fede musulmana o i collezionisti di vecchie schede telefoniche nei quali m’imbatto girovagando. Quasi sempre, in base ad una legge che ignoro, mi stupisco nel riscontrare che quello stesso giorno, o soltanto pochi giorni prima, sulla bacheca sbirciata si festeggi, o si sia appena festeggiato, un compleanno. “Auguri:)))”; “Sei un grande…abbraccio:)”. Perché mi ritrovo, puntualmente, in mezzo ad una pioggia, ad una schermata bianca di auguri di compleanno? Non so se ci sia un motivo, una ragione, in questo ricorrente giallo informatico, ma garantisco che mi è capitato davvero troppe volte. Anche ieri. I segni cospirano in qualche direzione, a volte indecifrabile, a volte, invece, più interpretabile.