Segreti di Stato e romanzo delle stragi

Il governo Renzi ha deciso di aprire gli archivi sulle stragi. E’ cioè stata firmata la direttiva che consente la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904. E’ dubbio se tutto questo potrà davvero ricompattare (e rendere leggibile) il lungo agghiacciante incredibile romanzo delle stragi che fa dell’Italia un paese unico in Europa. C’è la speranza che si decida a questo punto di pubblicare anche i documenti secretati sulle stragi di mafia. Come auspicio e monito ripubblichiamo un’intervista di Antonello Castellano, uscita su Narcomafie, a Roberto Scarpinato, procuratore capo di Caltanissetta e autore insieme a Saverio Lodato del libro «Il ritorno del principe» (Chiarelettere).

«Pensare un’azione antimafia realmente efficace in un contesto di sgretolamento dei diritti è una contraddizione in termini». Ne è convinto Roberto Scarpinato, procuratore capo di Caltanissetta, che abbiamo intervistato a Torino in occasione della presentazione del suo ultimo libro, «Il ritorno del principe». Per Scarpinato la lotta alle mafie sarà poco incisiva finché il potere continuerà a tutelare il suo lato “osceno”. «Si potrebbero arrestare tutti i giorni centinaia di affiliati con la certezza che il giorno dopo verrebbero prontamente sostituiti».