Il nuovo fumetto indipendente USA, parte settima: Edie Fake – Gaylord Phoenix / Theo Ellsworth – Capacity

Pubblichiamo la settima e ultima parte del reportage di Valerio Mattioli sul nuovo fumetto indipendente americano. Qui le puntate precedenti.

di Valerio Mattioli

Come i vari Mat Brinkman, C.F. e compagnia, Edie Fake sarebbe anche lui un tipico prodotto della Providence del dopo Fort Thunder, ma il suo lavoro rappresenta quasi suo malgrado un unicum: per otto anni Fake ha lavorato alla serie Gaylord Phoenix, la cui particolarità è quella di essere sostanzialmente un queer comic, cioè un fumetto il cui tema di fondo è l’identità di genere. Fin qui nulla di strano, se non fosse che… be’, è pur sempre un queer comic fatto da uno che a Providence ci ha vissuto, e che di conseguenza ha respirato e introiettato le stranite atmosfere partorite dai vari Multiforce e derivati.

“Perverso e surreale” (stando ai lanci), Gaylord Phoenix è una assurda favola con protagonista una fenice (Gaylord, per l’appunto), disposta a “sacrificare qualsiasi cosa per l’amore e la sete di conoscenza”. Sesso, magia, creature leggendarie… insomma, potete immaginarvelo: un guazzabuglio dal respiro epico in cui la tematica queer è più un pretesto che altro, e in effetti il fumetto potrebbe tranquillamente essere letto come un ciclo sessual-mitologico dai nemmeno troppo vaghi appigli hardcore.