I doveri di uno scrittore: intervista a Don Winslow

Questo articolo è uscito sul Mucchio, che ringraziamo.

di Angelo Murtas

Don Winslow si è conquistato un posto tra i grandi della letteratura poliziesca. In due dei suoi libri in particolare, Il potere del cane e Il cartello (entrambi pubblicati da Einaudi Stile Libero), affronta l’intricato mondo dei cartelli della droga messicani. Sono due opere imponenti sempre in bilico tra fiction e non fiction che solcano il baratro dell’impotenza del mondo nel suo regno dei morti.

Le guerre di Salinger

Questo articolo è uscito su Il Foglio. Ringraziamo l’autore e la testata.

Chi ha avuto un’adolescenza se la ricorda, chi non l’ha avuta, beato lui. Chi l’ha avuta, a un certo punto, in uno di quei momenti che alterna la vergogna di stare al mondo al desiderio di potenza di distruggerlo, l’intelligenza e la noia dilapidate in giornate eccitate e storte, ha sentito le vene dei polsi ballare al suono elettrico della parola “ribellione”. Gratuita è la ribellione dell’adolescenza, e giusta insensata allegra, veloce velenosa e apatica. E a un certo punto, l’adolescenza e la sua ribellione sono diventate “schife” (“lousy” in inglese), come prosecuzione di un’infanzia altrettanto “schifa”. La comparsa di questo aggettivo, a differenza degli altri, è databile: luglio 1951 (1961 in Italia), mese di pubblicazione del Giovane Holden di J.D. Salinger. Da allora il romanzo ha venduto 65 milioni di copie ed è stato sfogliato da almeno il doppio delle persone: tanto che si può dire che sono pochi i lettori a non conoscere Holden Caulfield, e molto pochi gli adolescenti che non si sono riconosciuti nelle sue ribellioni.