Quell’eccitante vita dopo i figli che probabilmente non vedrete mai

di Gaia Manzini

Crushed lives – Sex or kids? è un film italiano che forse non avrete occasione di vedere perché in Italia non trova un distributore, nonostante, tra marzo e aprile, sia in concorso al Cinequest Film Festival di San Jose, California, e sia in procinto di vincere un premio al WorldFest di Houston.

È un peccato che non venga distribuito in Italia, non solo perché gli spettatori si perderanno un film leggero e intelligente al tempo stesso, ma anche perché sarebbe stato il perfetto contraltare del sexy-polpettone Cinquanta sfumature di grigio, così scandalosamente artefatto e noioso nonostante manette, bende, fruste, giochi di ruolo, sofisticazione sado-maso. Certo, perché Crushed lives di Alessandro Colizzi, scritto insieme a Silvia Cossu, è un film di puro sesso, tanto quanto altri lo sono di avventura o di guerra, ma non è un film erotico. È un film sul sesso, dove si parla di sesso, anzi si parla solo di sesso, ma non lo si fa mai, neanche in una scena (anzi, solo in una: in macchina, goffo, impacciato, di sicuro non irripetibile).