Perché Márquez, Wallace e McEwan sono finiti a Austin?
di Riccardo Staglianò pubblicato 4 Novembre 2015 · Aggiungi un commento
Pubblichiamo un articolo di Riccardo Staglianò apparso su Repubblica e in seguito sul suo blog, ringraziando l’autore e la testata.
di Riccardo Staglianò
Norman Mailer prova a spiegare in una lettera a Bea, la prima delle sue sei ex mogli, che l’essere andato in escandescenze non fa di lui uno psicotico. Ian McEwan disegna la Terra e il sole al figlio William per fargli capire quanto, pur geograficamente lontani, restino emotivamente vicinissimi. David Foster Wallace mette in chiaro con gli studenti le draconiane regole di ingaggio del suo corso di inglese. Ci sono i manoscritti di John Maxwell Coetzee, rilegati da lui medesimo in cartone ondulato. C’è la foto in bianco e nero di tripudio domestico dove Mercedes Barcha bacia sulla guancia, nel giardino di casa, il marito Gabriel García Márquez che ha appena appreso di aver vinto il premio Nobel.
Categoria approfondimenti, cultura, letteratura, libri · Tag Bernard Malamud, David Foster Wallace, Don DeLillo, Doris Lessing, Gabriel García Márquez, Ian McEwan, Isaac Bashevis Singer, James Joyce, John Maxwell Coetzee, Jorge Luis Borges, Julian Barnes, Mercedes Barcha, Norman Mailer, Philip Larkin, Raymond Queneau, Riccardo Staglianò, Salman Rushdie, Samuel Beckett, Thomas Staley, Tom Stoppard
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