Breaking well, ovvero come fare i conti con la tossicodipendenza di massa
Heizenberg è uno spacciatore di droga. Spedisce la sua roba dalla Repubblica Ceca. Se nel suo nick name si cambia la z con la s viene fuori il nome d’arte di Walter White, il borghese piccolo piccolo di Vince Gilligan, ideatore quest’ultimo (e protagonista il primo) della fortunatissima serie Breaking Bad, appena giunta all’ultima puntata sulla rete americana AMC e immediatamente rimpallata, via internet, ai quattro angoli del mondo. Nella quarta stagione della serie, Heisenberg/White, dopo avere fatto fuori Gus Fring, insospettabile signore del narcotraffico degli Stati Uniti sud-occidentali, grazie ai contatti di una nervosissima e subdola mediatrice chiamata Lidya Rodarte-Quayle allarga il mercato della sua “blue meth” alla Repubblica Ceca. Pseudonimo un po’ scontato dunque, quello di Heizenberg, ma molto pertinente. Heizenberg propone MDMA, non la meth di White. La meth di White è un droga diversa, più simile a quello che viene chiamato “Speed”. Non induce empatia e stupore, ma eccitazione motoria e voglia di fare.
Voglio essere la HBO. AMC e il modello delle serie di qualità
Walter White è un professore di chimica che insegna e vive in una cittadina del New Mexico. Un giorno scopre di avere un tumore ai polmoni che lo ucciderà quasi certamente nel giro di due anni. Sua moglie è incinta e il figlio adolescente è vittima di una paralisi cerebrale parziale. Walt è un uomo orgoglioso e una figura patriarcale, e pur di aiutare la sua famiglia a sopravvivergli mette in atto una radicale trasformazione di sé: usa le sue conoscenze di chimica per produrre metamfetamina. La migliore metamfetamina presente sul mercato, la più pura. Queste sono le premesse narrative di Breaking Bad, una delle serie tv più premiate degli ultimi anni, orgoglio del canale basic cable AMC. È difficile tradurre in modo soddisfacente l’espressione “breaking bad”, quello che sottolinea è un cambiamento radicale, una trasformazione improvvisa del carattere e quindi del modo di agire nel mondo.
Commenti recenti
Stato dell’arte e proposta teorica