Cosa sta succedendo al giornalismo italiano al tempo dell’Intelligenza artificiale
Foto di Markus Winkler su Unsplash Ho iniziato a fare il giornalista nel 2008. Avevo ventun anni. Lavoravo in redazione mentre i social stavano diventando l’infrastruttura culturale del mondo e i giornali italiani si chiedevano ancora se fosse il caso di aprire una pagina Facebook. Internet aveva già trasformato tutto, ma sembrava che il giornalismo […]
Prima delle elezioni: razza e classe in Brasile
di Bruno Montesano La situazione politica SÃO PAULO. Domani ci saranno le elezioni. Bolsonaro dovrebbe essere sconfitto, almeno al secondo turno ma forse addirittura al primo (52% contro 32%, secondo l’ultimo sondaggio de l’Estado de S. Paulo). Ma non è detto che a ciò non segua un tentativo di golpe in stile trumpiano, come molti […]
Quanto le parole e le immagini sono importanti: Questioni di un certo genere
(fonte immagine) Cose spiegate bene è la rivista di carta edita da Iperborea de “Il Post”, giornale online nato nel 2010. Ogni numero di Cose spiegate bene è dedicato a un argomento: il primo aveva come titolo A proposito di libri, il secondo, uscito verso la fine del 2021, è Questioni di un certo genere, […]
La nuova geografia del traffico delle sigarette
Torna in libreria per Feltrinelli Le male vite – Storie di contrabbando e di multinazionali, l’inchiesta di Alessandro Leogrande sul traffico di sigarette nel basso Adriatico. Ringraziamo l’editore per questo estratto. Il contrabbando di sigarette nasce a Tangeri, negli anni cinquanta, quando la città era ancora un porto franco. Lungo i moli erano ormeggiate le […]
Il giornalismo ha un nemico, le emozioni
Photo by rawpixel on Unsplash di Enrico Pitzianti Da tempo seguo con attenzione il lavoro di un buon portale informativo italiano, Valigia Blu. Di norma VB riporta notizie in modo approfondito, soprattutto lunghe ricostruzioni, facendo attenzione a fonti e verifiche. Su VB non ci sono i lanci né le cosiddette breaking news, gli articoli arrivano più tardi che […]
Gli sdoganatori
di Marco Mantello Sono più di venti anni che la schizofrenia distorsiva di Repubblica produce e alimenta elettori di destra Mescolare skinhead, anni venti cori sulle foibe, centri sociali essere pro e contro i manifestanti e la polizia Cavalcare la piazza. E reprimere la piazza Minniti e il Che. Mondadori e rai tre Prima i […]
Degenerazione
di Marco Mantello Il Movimento 5 stelle è un misto di livore da esclusi e pragmatismo nazionalista, non ci sono idee politiche ma cose da fare per “gli italiani” e “il paese”, con questo complesso del “siamo puliti e non corrotti e lo siamo programmaticamente, conti alla mano, tagli agli stipendi alla mano, siamo etici, […]
Ricordando Luca Rastello
Due anni fa ci lasciava Luca Rastello, intellettuale e scrittore capace come pochi di incidere sul nostro tessuto. Per ricordarlo, pubblichiamo la definizione della parola “penultime” scritta da Rastello per il Dizionario affettivo della lingua italiana, pubblicato da Fandango nel 2008, curato da Matteo B. Bianchi e co-curato da Giorgio Vasta.
di Luca Rastello
PENULTIME
Sono le cose di cui si può scrivere e di cui verosimilmente vale la pena scrivere. Forse le sole a soddisfare entrambe le condizioni. Non le ultime, perché non sono esperibili o, almeno lo sono quando è difficile ormai tenere una penna in mano o maneggiare una tastiera. Non le prime, perché avvolte in un passato immemore, anteriore al risveglio della consapevolezza.
Rodolfo Walsh, argentino, scrittore
Questo pezzo è uscito sul Venerdì, che ringraziamo. (fonte immagine).
È piccola, piazza Walsh, all’incrocio di Cile e Perù, nei quartieri più letterari di Buenos Aires. È piccola ma è come una potentissima calamita. Chiunque passi fra il barrio di San Telmo e Montserrat ne viene risucchiato e non solo in questi mesi in cui si celebrano i novant’anni dalla nascita e i quaranta dalla morte di uno degli scrittori decisivi del Novecento argentino.
Cosa attrae il viandante, anche il turista ignaro della storia di quest’uomo morto per il suo Paese, non è semplice spiegarlo. Sarà il balconcino da cui si affaccia una scultura che lo riproduce nella sua mitezza e curiosità di intellettuale o il mural che mette in scena tutti gli elementi della sua lotta per la libertà e la dignità di un popolo: gli scacchi, la macchina da scrivere e gli occhiali sullo sfondo della celebre fucilazione dipinta da Goya (El tres de mayo de 1808 en Madrid)? O forse c’è altro ancora?
Storie dal mondo nuovo: intervista a Daniele Rielli
Daniele Rielli è uno degli autori più interessanti emersi negli ultimi tempi. Noto anche con lo pseudonimo che dà il nome al suo blog, Quit the Doner (riferimento all’abbandono della sua precedente attività e alla decisione di dedicarsi completamente alla scrittura), Rielli si è imposto in breve tempo all’attenzione dei lettori per il brillante piglio satirico della sua prosa, in cui concilia l’osservazione delle dinamiche sociali con la dote, squisitamente letteraria, di evocare atmosfere peculiari, come quelle che fanno da scenario ai suoi reportage.
Si può essere facilmente in disaccordo con le sue opinioni, sempre molto connotate e articolate, ma senza dubbio il punto di vista espresso nei suoi scritti (articoli e racconti) merita considerazione, sia per le ragionate argomentazioni, che per il modo non scontato di esporle.
Ora, Adelphi ha da poco pubblicato Storie dal mondo nuovo, raccolta di reportage (con due inediti) in cui si conferma il suo talento nel cosiddetto “giornalismo narrativo”.
Rielli si muove in una zona difficilmente catalogabile in generi ed etichette, la sua scrittura sfugge alle suddivisioni delle targhette sugli scaffali delle librerie. Questo, di per sé, lo rende interessante per (non) definizione.
Qual è stata la genesi di questo libro?
Quando circa tre anni fa il mio agente incominciò a fare girare il manoscritto del romanzo Lascia stare la gallina, il primo a richiamare fu un editor di Adelphi, Matteo Codignola, a cui era piaciuto molto e che non mi aveva mai letto prima.
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