Cento settimane di psichedelia – intervista a Federico Di Vita

Federico Di Vita, già curatore del saggio La scommessa psichedelica, da qualche anno porta avanti il podcast Illuminismo psichedelico, arrivato alla centesima puntata e affermatosi come punto di riferimento essenziale nella divulgazione italiana sul tema. Di Vita, siamo a cento puntate. Ricordo bene quando registrammo la prima. Ti aspettavi di arrivare fin qui? La mia […]

Guardare The Office per la prima volta

“Oggi nel parcheggio c’era un circo. Una fotocopiatrice faceva i numeri sul filo, una signora voleva dare via un bambino che sembrava un gatto. C’erano l’imitatore di Dwight e l’imitatore di Jim. Un omone ha schiacciato una tartaruga. Ho riso e ho pianto. Niente male per un’azienda di cibo per cani.” Sono parole di Creed […]

L’arte di legare le persone

“L’arte di legare le persone”. Uno psichiatra racconta, usando gli strumenti della letteratura, la sua esperienza con chi soffre di problemi mentali.

Il mio primo morto

In occasione della Giornata Mondiale della Povertà e della Notte dei Senza Dimora 2020, pubblichiamo un longform di Girolamo Grammatico scritto all’interno del corso “Scrivere di sé”, tenuto da Andrea Pomella per la Scuola del Libro. Buona lettura. di Girolamo Grammatico Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il […]

Paninari – una storia italiana

di Lorenzo Orlandini

[questo articolo è apparso originariamente sulla fu Slipperypond; esso prendeva le mosse dal ritrovamento di una copia del giornalino “Paninaro”, i cui scan sono purtroppo andati perduti, ma Alessandro Apreda ne ha raccolti e pubblicati altri due sul suo blog e si può fare riferimento a quelli: 1. 2.]

* * *

paninaro1Per un certo periodo della mia vita c’è stato qualcosa di irrisolto tra me e i Paninari, da quando ancora moccioso assistevo stupito al dissanguamento economico delle famiglie dei miei compagni di classe, affannati nella rincorsa di un sogno anni ’80 incarnato dalle felpe Best Company.

Esquilino: il Cristo morto tra i rifiuti

Questo lungo reportage fu scritto, e poi pubblicato, nel 2016. Adesso credo sia il momento di condividerlo anche on line. di Nicola Lagioia A pochi passi da dove abito, nel quartiere Esquilino, a Roma, il giorno dopo il solstizio d’estate, alle tre del pomeriggio, tornando a casa trovo un vecchio signore gettato per terra, mezzo sepolto […]

Nell’ora del caldo

Sono a Palermo da trentotto giorni e sono trentotto giorni che a Palermo c’è il sole. Trentotto giorni. Li sto contando con delle tacche, su un foglietto appiccicato nell’ingresso di questa ennesima casa non mia, qui, nel cuore della Kalsa, nel punto più lontano dalla mia giovinezza. Ogni mattina, appena sveglio, una tacca: trentotto giorni, e oggi, le tre del pomeriggio, per la prima volta il cielo è una coperta di nuvole, bambagia. Durerà poco, ma intanto nessuno spicchio di azzurro. Il sole, debolissimo, va e viene, come se si divertisse a prendersi gioco di noi, entrando e uscendo da questo secchio scassato di afa e umidità in cui siamo precipitati, e dicendo, sussurrando: suca, forte, ancora più forte.

“Sogni e favole” di Emanuele Trevi

Questo articolo è uscito su “Il Sole 24 Ore”, che ringraziamo. di Gianluigi Simonetti È proprio vero: per chi oggi ha venti o trent’anni è difficile immaginare quanto fosse sconnessa, alla fine del Novecento, l’esistenza umana. Sconnessa perché dis-connessa, letteralmente scollegata dal flusso delle informazioni digitali; ma anche perché disunita, o meglio unita solo in […]

Selkie (A proposito del mito nordico della donna foca)

Le Selkie sono creature mitologiche che possono trasformarsi da foche a donne nelle notti di luna piena. Ci sono varie leggende sulle Selkie, alcune narrano che gli umani non si accorgono di vivere con una selkie e si risvegliano la mattina scoprendo che la loro partner è sparita, altre leggende narrano che rubando il manto di una selkie si può trattenerla dal tornare in mare.
(Wikipedia)

Pelle

pelle

Se dovessi scegliere un verbo per descrivere quello che la pelle fa sempre, da sempre, sceglierei il verbo accadere. La pelle accade. Questo suo elementare superficialissimo abissale accadere è intrinsecamente un trauma con il quale ognuno di noi cerca di convivere. La pelle è un trauma perché nel confinare subito oltre la propria pellicola tutto il resto del mondo è anche l’organo dello sconfinamento, lo strumento attraverso il quale imploriamo il mondo di invaderci. Dunque, in quanto strutturalmente lamina che distingue e separa, crinale tra il nostro organismo e tutto ciò che nostro organismo non è, la pelle è crisi, è critica sensoriale, è scudo e preghiera, una membrana sulla quale concentriamo percezione conoscenza e affettività.