Paesaggi del crimine: un estratto

Pubblichiamo, ringraziando editore e autore, un estratto dal saggio di Matteo Santandrea Paesaggi del crimine. Milano, Roma, Napoli nel crime film italiano: 1966-1980, uscito per Marsilio.

di Matteo Santandrea

Questo libro si occupa del fertile rapporto tra un particolare ciclo filmico confinato in una specifica fase della storia italiana e quell’organismo ultradinamico in perpetua evoluzione, spesso paragonato «ad altri soggetti e in primis al corpo umano», che risponde al nome di città. Utilizzando altre parole, l’indagine è imperniata sulla configurazione del contesto urbano in relazione alle produzioni ascrivibili all’universo crime realizzate tra il 1966 e il 1980, vale a dire nel corso di una stagione politica e sociale durante la quale, osserva Christian Uva, «il cinema italiano, confidando ancora su un solido apparato industriale che si dissolverà di lì a poco a causa della Tv commerciale, riesce ancora a fare affidamento sui generi per dare vita ad un consumo “di denuncia”».

Ma attraverso quali formule, quali codici, quali chiavi interpretative tali film d’intrattenimento hanno messo in scena il paesaggio del crimine? Nel tentativo di riflettere sulle modalità di raffigurazione in riferimento alla città, e segnatamente al tema della città violenta, nelle pagine che seguono si cercherà pertanto di articolare uno studio sul trattamento formale del quale essa, in un’epoca cruciale «di crisi e di svolta nella storia della Repubblica», ha potuto godere in maniera di volta in volta singolare. Rivolgendo lo sguardo in direzione del film poliziesco e gangsteristico che di tale momento ha restituito tensioni e traumi, oltreché di pellicole nelle quali gli stilemi del crime invadono le maglie di narrazioni e rappresentazioni dalla differente natura, oggetto del lavoro sarà allora un insieme di materiali il cui motivo di interesse è innanzitutto quello inerente alla descrizione dello spazio urbano e conseguentemente dell’esperienza che al suo interno si verifica.

Per far fronte all’ampiezza del panorama cinematografico al quale ci si dedicherà, si è scelto di delimitare il campo d’analisi prendendo in esame alcune delle opere ambientate nelle tre principali metropoli del paese, al centro all’epoca di un ampio processo di espansione fisica; di una «mutazione genetica» che questi film, per mezzo di una vera e propria penetrazione in seno alla materialità urbana e architettonica della location, hanno puntualmente registrato ridefinendone l’identità visiva. Saranno dunque Milano, Roma e Napoli i tre “organismi urbani” sui quali, mediante i linguaggi di tale cinema medio, ci si concentrerà in questa sede, intraprendendo un percorso la cui direzione nord-sud – dal capoluogo lombardo a quello campano – è essenzialmente dovuta a ragioni di ordine cronologico.

D’altro canto, se la nascita del moderno gangster film italiano è da rintracciare, a giudizio di chi scrive, in una pellicola realizzata nell’immediato dopo-boom milanese come Svegliati e uccidi (1966) di Carlo Lizzani, sarà poco più tardi nella Capitale e successivamente a Napoli che il crime film prodotto nella penisola, attraversando nel contempo città dalle dimensioni meno estese come Genova, Brescia e Torino, si insedierà per erigere nuovi paradigmi “neri”.

Si tratta, del resto, di metropoli «quotidianamente contrassegnate da fatti, problemi e fenomeni anche devianti» imputabili, sostiene Eirene Sbriziolo de Felice, proprio alla «condizione di dilatazione patologica che hanno vissuto e vivono». Si vedrà infatti come esse – perlustrate, navigate e talvolta trasformate e reinventate dall’occhio del dispositivo e dalle operazioni di montaggio – tendano nella maggior parte delle occasioni a tramutarsi in dimensioni oppressive e finanche distopiche sebbene in molte circostanze illuminate da un’abbagliante luce solare. È quanto d’altronde, come si avrà modo di approfondire nel corso del primo capitolo, accade a San Francisco in alcuni emblematici neo-polizieschi e neo-noir statunitensi della “post-studio era”, fondamentali exempla per i film sui quali ci si soffermerà.

 

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