Paolo Samarelli e il calcio illustrato
di Luca Todarello
Negli stessi giorni in cui viene varata la nuova Champions League con il dichiarato obiettivo di incrementare le partite e moltiplicare gli introiti, giunge in libreria un oggetto editoriale agli antipodi della nevrastenia del calcio contemporaneo. Mondadori Electa pubblica una serie di tavole inedite di uno dei maestri indiscussi del disegno sportivo, Paolo Samarelli, con il titolo La moviola del Guerin Sportivo.
100 gol leggendari come non li avete mai visti. Samarelli ha attraversato la stagione degli anni Settanta a Paese Sera e poi al Guerin Sportivo, chiamato da Italo Cucci a dare seguito sulle pagine del mitico settimanale del lanciere con penna alla lunghissima tradizione del disegno sportivo (la volgare “disegnata”), approdando poi a Repubblica e riformulando l’evento calcistico nella pratica che gli è sempre stata congeniale, l’illustrazione.
È così che rispetto a essa ha finito per collocarsi come erede del tratto a china di Carmelo Silva, il geniale maestro che animò le pagine del Corriere della Sera, del Calcio illustrato e di altre testate del Novecento, dando corpo alle marcature del massimo campionato, allora solo immaginabili (per chi non aveva la fortuna di assistervi dal vivo) sulla scorta perlopiù delle cronache radiofoniche. Prima di Samarelli, forse solo Giuliano Giovetti, ex calciatore e superbo disegnatore, la cui storia meriterebbe un capitolo a parte, aveva raccolto tanta ammirazione presso i propri lettori, prima su Tuttosport e poi sulle pagine sportive del Giornalino, fervidamente impresse nei ricordi di chi scrive.
La moviola del Guerin Sportivo non si configura come una delle tante operazioni di decoro nostalgico di cui sono impregnate la rete e la cronaca di minore spessore, ma di un documento utile a ricollocare il nostro sguardo sul gesto tecnico e sulla cronaca sportiva tout court, a riportarle conradianamente al cuore di tenebra del calcio. Il disegno di Samarelli induce il lettore/spettatore a una duplice esperienza, spaziale e temporale, alla fine della quale resta il corpus vero e inalienabile del calcio, la rete. A essa si accede per gradi attraverso il movimento – da qui la moviola del titolo – reso nella coesistenza di più attimi in un solo momento e dispiegati infine sull’unico elemento invariabile di questo gioco delle movenze: il rettangolo verde.
Nel tratto di Samarelli non c’è orpello, manca qualsiasi rifinitura che non abbia uno stretto legame con l’immanenza del gesto tecnico e con l’efficacia della giocata disegnata. Il colpo di testa “rasoterra” di Gianluca Vialli al San Nicola di Bari è esaltato da uno zoom sull’attimo in cui il numero 9 colpisce la palla steso praticamente per terra, così come accade per la magia balistica di Van Basten nella finale di Euro ’88 che spinse l’incredulo Rinus Michels a mettersi le mani nei capelli: qui il focus è addirittura sul punto in cui lo scarpino del cigno di Utrecht impatta la sfera. Idem per la celeberrima punizione in area di Maradona nell’85 contro la Juve.
Il coast to coast di Weah contro il Verona nel 1996, invece, o l’incredibile cavalcata di Cassano contro l’Inter nel 1999, suggellata da uno dei controlli di tacco più eleganti della storia del nostro campionato, ci restituiscono la vivacità della scena in ogni dettaglio, movenza per movenza: una sorta di Caccia notturna di Paolo Uccello ridotta all’essenziale, allo zenit del gesto tecnico. La selezione delle marcature abbraccia incontri fra squadre nazionali e club ricoprendo cinque decenni, dove a farla da padrone sono gli anni Ottanta e Novanta, giorni in cui l’impero della televisione andava rafforzando la sua egemonia mediatica, esautorando pian piano l’immaginazione e la fantasia del tifoso con la prosa della ripresa video.
Così come recita il sottotitolo, Samarelli ci regala dunque l’occasione di ammirare sotto un’altra luce marcature storiche viste e riviste in tv o sul web (per i più giovani) o semplicemente sopravvissute nel ricordo (per i più ageé). Non solo. I lavori di Samarelli sono solo in minima parte reperibile in rete, perciò l’appassionato che abbia a cuore lo studio del lunghissimo rapporto fra calcio e illustrazione, un sodalizio nato fin dagli albori del professionismo sportivo, non potrà prescindere dallo sfogliare questo compendio di piccoli capolavori dell’arte del calcio.