Sei libri per il Natale 2022

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di Giorgio Biferali

Eccoci di nuovo in quel periodo dell’anno che ha il sapore dello zucchero a velo, dell’attesa e del rimpianto, che illumina gli interni delle case e fa lampeggiare i balconi, che fa volare le carte, i tabelloni, rispolvera vecchi film, tipo quello del barbone che diventa ricco e viceversa, che crea catene di messaggi di auguri prefabbricati, impersonali, che ricevi con un certo distacco e non inoltri quasi mai. Per molti è un’occasione di festa, di ritrovo, per altri, come per uno dei tanti personaggi di Mattia Torre, “è odio, è alito cattivo, è violenza”.

Quello che conta, comunque, è che a Natale le librerie si riempiono, e anche se quei libri poi rimarranno chiusi o saranno riciclati per il prossimo periodo di festa, fa sempre bene illudersi, credere che il mondo sia un posto così bello, così abitabile, dove le persone si regalano i libri. E chissà a cosa pensano, quelle persone, quando li scelgono. Ecco, anch’io ho scelto dei libri che regalerò a Natale. Questo è quello che ho pensato mentre li stavo leggendo, mentre stavo immaginando già a chi avrei potuto regalarli.

Leonardo Colombati, Sinceramente non tuo, Mondadori

Un romanzo per chi ama la musica, i viaggi, giocare con i ricordi, per chi ha il coraggio di guardarsi dentro, non prima di essersi guardato intorno, per chi crede che le parole della letteratura siano le stesse che cerchiamo nella vita quotidiana, e viceversa. Ci sono dei momenti di magia e di chiarezza, che poi, a volte, a pensarci bene, sono quasi la stessa cosa: “L’unico mio contributo al cambiamento era quello di rinunciare a voler dire la mia su tutto e concentrarmi sull’unico talento che avevo: rievocare un’esperienza…”

Lydia Davis, Osservazione sulle faccende domestiche, traduzione di Adelaide Cioni, Mondadori

Una raccolta di racconti, alcuni brevissimi, per chi ha poco tempo per leggere, per chi fa tanti sogni e poi se li segna anche, per chi ama Flaubert, per chi riesce a trovare la magia nel quotidiano, anche quando si rivela triste. Ci sono alcune immagini, alcune piccole grandi storie, che valgono l’intera raccolta, come quella di un cane che muore, dei suoi peli bianchi che rimangono in giro per casa, della sua famiglia che li osserva, li raccoglie e in fondo al cuore nutre “la folle speranza che se ne raccogliamo abbastanza potremo rimetterlo insieme e riaverlo con noi”.

Gero Arnone/Eliana Albertini, La vita della mia ex per come la immagino io, minimum fax

Un graphic novel per chi ha avuto delle relazioni amorose in passato e non ha ancora capito bene come metabolizzarle, com’è possibile convivere con quei ricordi, con tutto quel passato che ogni tanto torna per appesantire le giornate, per renderle un po’ grigie. Un libro per chi crede che si debba sdrammatizzare, che la cultura pop possa diventare una forma di salvezza, e che in fondo, come si legge qui, crede nella formula: “Comicità uguale tragedia più tempo”.

Murakami Haruki, T. Le mie amate t-shirt, traduzione di Antonietta Pastore, Einaudi

Un libro per chi non ha paura dei traslochi e dell’effetto che ti lasciano addosso, per chi ha centinaia di magliette nell’armadio e continua a comprarne di nuove, per chi crede che gli oggetti, quando diventano nostri, siano come le persone che ci vogliono bene, che possano raccontare tanto di noi. Un libro per chi ama il surf, i vinili, gli hamburger, gli orsi, le maratone, il whisky, per chi ha bisogno di sapere “che dalla seconda metà di un certo secolo un certo scrittore ha condotto una vita più o meno rilassata indossando ogni giorno indumenti molto semplici”.

Tommaso Pincio, Diario di un’estate marziana, Giulio Perrone Editore

Un libro per chi ama la letteratura e tutto quello che nasconde, per chi ama Roma, anche quando è convinto di odiarla, per chi legge Flaiano, per chi avrebbe voglia di rileggerlo o di leggerlo per la prima volta, per chi crede che la verità e l’utilità non siano concetti poi così importanti per vivere bene. “Raccontiamo – e ricordiamo – per dare un senso ai fatti, per individuare un vizio, un errore, una direzione, il momento in cui le cose hanno preso una certa piega. Non è che un modo per spiegarci e giustificare ciò che siamo diventati”.

Pietro Citati, La ragazza dagli occhi d’oro, Adelphi

Un libro per chi è rimasto turbato dalla scuola, per chi crede, forse anche per colpa della scuola, che la letteratura e l’arte, in generale, siano solo una questione di periodi, di movimenti, di categorie, e non di esseri umani che si parlano nel tempo. Un libro per chi vuole imparare a leggere, nel senso più ampio del termine, per chi vuole sapere com’era fatto Seneca, cosa leggeva Plinio il giovane durante il terremoto, su quali fogli scriveva Pascal, per chi, come Citati, ama la vita, non vede l’ora di scoprirla ogni giorno e, quando si sente felice, pensa: “Bisogna che non muoia troppo presto”.

 

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