Ballando nudi nel campo tra le discipline – alcune riflessioni su “100 Global Minds” di Gianluigi Ricuperati

– La transdisciplinarità è complementare all’approccio disciplinare; fa emergere nuovi dati dall’incontro tra discipline, che fanno da snodo fra di esse; ci offre una nuova visione della realtà. La transdisciplinarità non punta al dominio su più discipline, ma alla loro apertura a ciò che le accomuna e a ciò che sta oltre di esse. – […]

Cronache dall’Asia 3

Qui le puntate precedenti.

Cronache dall’Asia 3 – 55a Biennale di Venezia: viaggio verso l’arte contemporanea asiatica

Il Palazzo Enciclopedico, titolo dato dal curatore Massimiliano Gioni alla 55a Biennale d’Arte di Venezia, mostra dettagli della storia dell’esistere umano: espone e celebra l’individuo espressivo, la manifestazione dell’essere oltre ogni spinta e necessità a esplorare, catalogare, esaurire. È la libertà della conoscenza oltre la pretesa scientifica, è il rispetto della differenza nella sua unicità, è ascolto senza gerarchie. La mostra di Gioni, i padiglioni nazionali e gli eventi collaterali della Biennale ospitano una strada che dall’Italia può portare fino all’Estremo Oriente, raccontando la storia e la contemporaneità di un mondo sempre più penetrabile e raggiungibile, con più voce, più legittimità globale. Ho cercato di percorrere questra strada attraverso il personale filtro elaborato nei mesi trascorsi in Asia.

L’angelo sterminatore di Mo Yan

Questo pezzo è uscito su Europa.

Vita e morte nel romanzo dello scrittore cinese Mo Yan. L’ultimo libro del premio Nobel 2012 si intitola Le rane (Einaudi) e potrebbe stare accanto a quei classici della letteratura che hanno raccontato i dilemmi morali che lacerano la coscienza dell’umanità.

Letteratura etica: quella che ama gli abissi, la luce e tutte le ombre che si agitano nel mezzo. Le storie bibliche e quelle di Euripide, fino a Dostoevskij, Faulkner o Camus. Queste, le tappe che indicava Abraham Yehoshua in un libro in cui percorreva la letteratura mondiale sulla scia delle riflessioni morali (Il potere terribile di una piccola colpa, Einaudi). Letteratura attratta dagli inferi eppure sempre a caccia di redenzione.

La Cina di Mo Yan

È di qualche giorno fa la notizia del Nobel per la letteratura assegnato allo scrittore Mo Yan. Pubblichiamo un commento di Graziano Graziani.

Quando ho letto che l’artista cinese Ai Weiwei di recente ha protestato contro il Nobel per la letteratura assegnato al connazionale Mo Yan, a causa del fatto che questi sarebbe colluso con il regime, mi è subito venuto in mente un bel passaggio di Tradimento, racconto dell’autore polacco Adam Zagajewski. Si tratta del monologo di un artista vissuto sotto il regime comunista che incalza il suo intervistatore: davvero crede che esistessero due paesi, il regime di qua e l’opposizione di là?, domanda l’io narrante. Che conclude che gli artisti che avevano fatto carriera sotto il regime non erano mediocri opportunisti (mentre gli artisti veri avrebbero sofferto di solitudine e ostracismo): erano piuttosto i migliori, che per il fatto di voler continuare a fare il loro lavoro – forse per protagonismo, addirittura per narcisismo, ma anche perché quella era la loro vita – avevano trovato il modo di farlo dentro la realtà che vivevano.