“Il primo desiderio”, il mondo nuovo di Rossella Milone

Tra i precetti di Vladimir Nabokov scritti nel 1940 e confluiti nelle Lezioni di letteratura risuona l’ammonimento a non dimenticare che l’opera d’arte è sempre la creazione di un mondo nuovo, e che la prima cosa da fare sarebbe studiarlo nel modo più circostanziato possibile, accostandosi a qualcosa di diverso, che non ha alcun rapporto […]

La proprietà privata come riflesso della vulnerabilità umana: “Proprietà privata” di Julia Deck

L’essenza è un domicilio, osserva Byung-Chul Han nel saggio Del vuoto (trad. Simone Aglan-Buttazzi, nottetempo). Riunisce in sé l’identità, la durata e l’interiorità, l’abitare, il trattenersi e il possedere. L’essenza domina la metafisica occidentale, rimanda alla casa, alla proprietà, all’idea di solidità. Julia Deck sembra aver interiorizzato e tradotto in chiave narrativa tali assunti nel […]

Contro l’assedio patriarcale del corpo. “Bugie su mia madre” di Daniela Dröscher

“Se mai un giorno scrivessi un’autobiografia dovrebbe intitolarsi Troppo. Troppo povera, troppo malata, troppo grassa, troppo debole. Per tutta la vita c’è sempre stato qualcosa di me che era troppo poco. Oppure troppo”. Sono estratti di una confessione tra le pagine di Bugie su mia madre (L’orma, trad. di Flavia Pantanella) di Daniela Dröscher. La […]

Vertigini alla vigilia della fine del mondo. Il signore delle acque di Giuseppe Zucco

Nell’intento di accordarsi a un tetro silenzio interiore, con Il signore delle acque (Nutrimenti) Giuseppe Zucco compone un maestoso e lirico preambolo al tragico, il racconto dell’attesa della fine del mondo dalla prospettiva di un bambino che osserva incredulo l’acqua bloccata in cielo che minaccia di estinguere la vita sulla terra. La soffocante condizione di […]

La scrittura come un salto senza rete di sicurezza. Il ruolo della forma breve nel manifesto di libertà di Cristina Peri Rossi

(fonte immagine) “Sono una cecchina, una trapezista che esegue i suoi salti senza una rete sotto”, si descrive così durante un’intervista apparsa su Público Cristina Peri Rossi. Autrice di una quarantina di opere, ritenuta una delle voci maggiormente rilevanti della letteratura ispanica contemporanea, tradotta in oltre quindici lingue, divenne nota anche come traduttrice di Clarice […]

“Dov’è finita la nostra giovinezza?” I frutti del Congo di Alexandre Vialatte

Risale a più di settant’anni fa l’origine della vicenda editoriale de I frutti del Congo di Alexandre Vialatte, ritenuto tra i più grandi romanzi francesi del XX secolo. Nel 1951, dopo aver ottenuto il premio Charles Veillon e la pubblicazione per la prestigiosa casa editrice Gallimard, l’opera è candidata al Premio Goncourt, per poi essere […]

Il mostro e i vermi dello scandalo. L’inscindibilità di arte e vita in Mary Shelley

(fonte immagine) Un sepolcro come carta muta di un’esistenza. Per narrare la fusione di scrittura e vita in Mary Shelley, Esther Cross parte dal racconto di una tomba che oltre ad accogliere quel che resta della scrittrice e dei suoi genitori, dell’ultimo figlio e della nuora, racchiude anche i ciuffi di capelli dei figli morti […]

Una personale e precaria inerzia. “Tagliare il nervo” di Anna Pazos

“Viviamo in una fase di transizione verso qualcosa, senza avere idea di cosa sia questo qualcosa né come ci arriveremo”. Con Tagliare il nervo (trad. Amaranta Sbardella, Nottetempo) la giornalista, scrittrice e documentarista catalana Anna Pazos si interroga sulle ragioni di un’erranza senza rimedio, un’irrequietezza, associata alla percezione di un nervo scoperto, che l’ha portata, […]

L’estasi della violenza nell’educazione al dolore. “Creare un lupo” di Blandine Rinkel

“L’empatia verso un crimine è essa stessa un crimine?”. Si interroga sulla matrice tenera e crudele dell’amore filiale Blandine Rinkel con Creare un lupo (trad Fabrizio Di Majo, Clichy), romanzo di formazione dominato dalla costante metafora animale che traccia la peculiare educazione al dolore impartita a una bambina da un padre convinto che la sofferenza […]

Finzione e verità: “Incorreggibili” di Paola Moretti

Susan Sontag sostiene che ricordare non significhi richiamare alla mente una storia ma essere in grado di evocare un’immagine, secondo Annie Ernaux equivale a perlustrare il baratro tra la sconvolgente realtà di ciò che avviene e l’anomala irrealtà che a distanza di tempo riveste ciò che è accaduto. In una continua sequenza di immagini, ingrandimenti, […]