Le ombre di Ocaña, il campione triste che sfidò Merckx e si arrese a se stesso

Il 19 maggio 1994 moriva Luis Ocaña. Pubblichiamo un ricordo di Gianni Mura uscito su la Repubblica ringraziando l’autore e la testata.

Uno sparo all’ora di pranzo, nelle cantine della sua tenuta, a Caupenne d’Armagnac. È il 19 maggio del 1994. Luis Ocaña s’è sparato alla tempia sinistra. Strano, perché non è mancino. Alle 13.45 sua moglie Josiane chiama la gendermeria di Condom. Alle 16 all’ospedale di Mont de Marsan si accerta la morte cerebrale. Alle 17, l’ora dei toreri, il decesso. A Bordeaux, dopo l’autopsia, che rivela l’assorbimento di una forte dose d’alcool, il corpo sarà cremato. Funerale alla chiesa di Notre Dame des Cyclistes, a Labastide. Li celebra l’abate Massie, che nella stessa chiesa aveva unito in matrimonio la notte di Natale del ‘66 Luis Ocaña e Josiane Calède, figlia di un camionista, la biondina che aveva consegnato il mazzo di fiori al vincitore del criterium di St. Pierre du Mont. E il vincitore era Luis. Lasciamolo, lasciamoli su questa immagine.

Portate una manganellata ai vostri bambini

Questo pezzo è uscito su Orwell. (Fonte immagine: Il Fatto Quotidiano.)

Il giorno dopo che Bersani annunciava coram populo televisivo che Giovanni XXIII era il riferimento fondante della sinistra italiana, qualche zelante funzionario del governo da lui sostenuto dev’essersi andato a rivedere il famoso filmato dell’11 ottobre 1962 – quando in una piazza San Pietro gremita, il papa buono pronunciò il discorso alla luna con la chiosa “Quando tornate a casa, fate una carezza ai vostri bambini e dite che è la carezza del papa” – e avrà pensato come attualizzarlo: si sarà messo a canticchiare una altrettanto celebre hit del maggio ’68, Una carezza in un pugno, e avrà poi provato a fare un detournèment di matrice debordiana, fino a trovare la chiave per tessere in un unico filo questioni come l’emergenza scuola, la disoccupazione di massa, il conflitto generazionale: così ben bardato da una divisa che l’ha reso anonimo, deve aver aspettato che le piazze del quattordici novembre si riempissero fino all’inverosimile di ragazzi, e solo a quel punto ha cominciato a menare manganellate a caso.