“5 è il Numero Perfetto”: il debutto di Igort alla regia
di Chiara Babuin
Igor Tuveri, in arte Igort, è presente nella scena artistica italiana da più di quarant’anni. Con la leggiadra mutevolezza propria di ogni ricercatore che si rispetti, Igort fa del mondo la sua casa, alternando un lavoro sedentario, come quello del fumettista, a cambiamenti di dimora e continui viaggi dal sapore documentaristico. Il binomio arte-vita è un fatto consolidato.
Interessato a ogni aspetto dell’Arte, Igort si è mosso tra musica, sceneggiatura e saggistica, anche se la sua nascita e consacrazione è avvenuta nel campo delle arti figurative come fumettista e illustratore. E adesso, dopo quasi 15 anni di meditazione sul da farsi, è da annoverare anche tra i registi italiani. Il 29 Agosto 2019, in concorso alla 76^ edizione del Festival del Cinema di Venezia e contemporaneamente in tutte le sale dello stivale, è stata infatti presentata la prima fatica cinematografica dell’artista cagliaritano.
I quaderni giapponesi di Igort
Pubblichiamo un estratto dal testo introduttivo per la mostra su Igort che si è tenuta a Torino nei giorni scorsi, in occasione della ventunesima edizione di Cartoons on the Bay (fonte immagine).
Tra tutte le opere di Igort, per alcuni versi i Quaderni Giapponesi potrebbe essere definita quella dal fascino più peculiare e ipnotico.
Ciò che colpisce della narrazione non è soltanto il dono di racconti preziosi, aneddoti illuminanti, una serie di “incontri con uomini straordinari”, come direbbe Gurdjieff: incontri sia fisici, come con Tanaka e Miyazaki, che interiori, come con Mishima, Hokusai e Tanizaki.
Kobane Calling, il diario/reportage di Zerocalcare
Questo articolo è uscito sul numero di maggio della rivista Linus, che ringraziamo (fonte immagine).
Lunedì 11 aprile, ore 22, la coda che si snoda davanti alla Feltrinelli di via Appia fa il giro di tre lati dell’isolato. È la “notte di Zerocalcare”: apertura straordinaria delle Feltrinelli di Roma, Napoli, Milano, Bologna per la promozione di Kobane calling, ultimo lavoro del fumettista romano.
Lungo la fila è parcheggiata una camionetta della polizia, agenti in divisa antisommossa presidiano l’isolato. Colpisce lo spiegamento di forze dell’ordine. Forse si temono proteste. Il giorno prima a Romix un neofascista di Casa Pound ha danneggiato lo stand di Shockdom, colpevole di avere pubblicato un fumetto satirico su Mussolini firmato da Daniele Fabbri e Stefano Antonucci. L’autore del gesto ha messo il video su Facebook. Tra i commenti non manca qualche riferimento a Zerocalcare, i cui legami col mondo dei centri sociali sono noti.
Tamburo
Altri lo faranno meglio di me, con più competenza. Soprattutto chi l’ha conosciuto. Era solo per ricordare anche in questa sede Stefano Tamburini. Se ne andò trent’anni fa, in un imprecisato giorno di aprile del 1986. Spero di fare cosa gradita segnalando qualche link. Il primo – da Radio Radicale – è l’audio della trasmissione televisiva andata […]
Nelle stanze del Weekend Postmoderno
Questo pezzo, in parte rivisto, è uscito sul Mucchio.
Nel 1990 Pier Vittorio Tondelli pubblica dunque Un weekend postmoderno, in cui tutta la materia da lui osservata (e vissuta in prima persona, come scrittore e come uomo) converge: motivi letterari, incontri, passioni musicali. Gli anni Ottanta si erano chiusi da pochi mesi, ma trovarono subito la loro più autentica narrazione: un racconto quasi-live.
Occhi che osservano Dyane o Vespe che sfrecciano nelle città emiliane cariche di ragazze e ragazzi, occhi che contemplano il colore dei tetti di Modena dal finestrino di un aereo. In viaggio per l’Europa, da Amsterdam a Vienna a Barcellona e Berlino. La ricognizione della fauna artistica in Italia. Il microcosmo strapaesano, cartoline da Correggio e Carpi. La letteratura americana, quella di Jack Kerouac e William Burroughs e John Fante, e così via.
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