La disciplina dell’errore. Il teatro di Romeo Castellucci

(fonte immagine) «Le pagine di questo libro danno forma a tutto quello che, nel corso degli anni, ho cercato di dimenticare», scrive Romeo Castellucci nell’introduzione de “La disciplina dell’errore. Il teatro di Romeo Castellucci. Scritti e interviste” (Cronopio, 2022, in collaborazione con Triennale). Si tratta di una raccolta di interviste e riflessioni che coprono un […]

“Domani”, la performance di Romeo Castellucci alla Triennale di Milano

(foto credit: @Luca del Pia) di Mario De Santis La performance di Romeo Castellucci “Domani” in scena nei primi giorni di giugno alla Triennale di Milano è stata un’anticipazione della 23.ª Esposizione internazionale della Triennale di Milano intitolata Unknown Unknowns, sottotitolo “Un’introduzione ai misteri” curata da Ersilia Vaudo che si aprirà sempre nella sede di […]

La meccanica della retorica. Intervista a Romeo Castellucci attorno ai “Pezzi staccati” del Giulio Cesare

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Parto da un appunto personale. Quando ho visto la versione originale del «Giulio Cesare» della Socìetas Raffaello Sanzio avevo circa vent’anni e per me fu una specie di folgorazione. Diverse delle immagini dello spettacolo si fissarono nella memoria con un fuoco indelebile: la proiezione delle corde vocali di uno degli attori durante il suo monologo, esplorate grazie ad una sonda endoscopica; un Cicerone obeso che portava impresse sulla sua schiena enorme le chiavi del “Violon d’Ingres” di Man Ray; l’ingresso di un cavallo vero sulla scena e il suo scheletro che compare nel “doppio” bruciato del secondo atto; i corpi di due giovani anoressiche che incarnavano, letteralmente, la fragilità di Bruto e Cassio; un Marcantonio laringectomizzato che trascina l’arte oratoria in una sonorità alterata nella quale non è solita muoversi.

Speciale Santarcangelo 14: Intervista a Marco Layera

Si sta svolgendo in questi giorni Santarcangelo 14, festival internazionale del teatro in piazza: iniziamo a raccontarvelo, come abbiamo fatto anche lo scorso anno, con alcuni articoli che usciranno nei prossimi giorni. Invitiamo i lettori di minima&moralia che ne abbiano la possibilità a raggiungere Santarcangelo di Romagna per vedere spettacoli di teatro italiani e stranieri in uno dei maggiori festival europei di teatro di ricerca.

Pubblichiamo l’intervista del condirettore del festival Rodolfo Sacchettini alla compagnia La Re-sentida.

La Re-sentida è una compagnia di artisti cileni in costante ricerca di una poetica capace di interpretare le passioni, le contraddizioni, le idee di una nuova generazione. La imaginación del futuro è una rielaborazione sfacciata e impudente della storiografia su Salvador Allende e il colpo di Stato cileno basata sulla cruciale domanda: che cosa sarebbe successo se… Un gruppo di ministri tenta di salvare il governo ma come? Sarebbe stato possibile evitare diciassette anni di dittatura? Lo spettacolo è un tentativo di riflessione e di reinterpretazione della violenta storia politica del Cile.

La imaginación del futuro ha debuttato a Santiago a Mil nel gennaio 2014 e dopo Santarcangelo verrà presentato al Festival di Avignone.

Il programma completo: santarcangelofestival.com

(Immagine: © P.DeLaFuente)

Intervista a Marco Layera, regista di La Re-sentida

di Rodolfo Sacchettini

traduzione di Monica Sartini con la collaborazione di Alice Furlan e Laura Garcia  

Partiamo dal nome della compagnia, “La Re-sentida”, che cosa si intende? Da chi è composta?

Deriva dal verbo “re-sentir”, cioè ri-sentire, sentire nuovamente, con più forza. Quando una persona è risentita, è perché si sente ferita. Quando abbiamo finito la scuola, quando la nostra generazione si è confrontata con il contesto nazionale, ci siamo sentiti feriti. Ed eravamo particolarmente sensibili a quello che stava accadendo. È a partire da questi tipo di condizione e di percezione che abbiamo pensato al “re-sentir”. In questo momento la compagnia è composta da sei attori: Pedro Muñoz, Benjamín Westfall, Carolina Palacios, Carolina de la Maza, Diego Acuña, Nicolás Herrera. Lavoriamo da tempo anche con un disegnatore e poi, a seconda dei progetti, coinvolgiamo altri artisti esterni. 

Bellas Mariposas

A chiunque viva o si trovi a Roma consiglio di andare a vedere Bellas Mariposas di Salvatore Mereu, tratto dall’omonimo romanzo di Sergio Atzeni. A fronte di una vicenda distributiva che sfiora i cieli del demenziale tenuto conto della sua qualità, il film  inizia per così dire oggi (9 maggio, all’Alcazar) il suo percorso più o meno regolare nell’accidentata capitale. Da oggi sarà possibile vederlo anche a La Spezia, a Savona dall’11 maggio. A Milano (omonima di una grande città capace di trattenere il meglio intra moenia), in occasione della festa del cinema, Bellas Mariposas sarà programmato all’Apollo per la sola giornata del 15 ma a partire dalle 13.00. Ininterrottamente, fino a sera.

Sul concetto di volto nel figlio di Dio

Sul concetto di volto nel figlio di Dio è uno degli spettacoli più discussi di Romeo Castellucci, star del teatro italiano e internazionale. A Parigi, lo scorso ottobre, il teatro in cui è stato ospitato è stato preso d’assalto da un gruppo d’integralisti cattolici che ha cercato di interromperne la messa in scena. Questi eventi […]