Cosa potrete vedere alla 71a edizione della Mostra del Cinema di Venezia

di Carlotta Briganti

Mentre sta finendo la conferenza stampa e tutti i film son stati annunciati, vi raccontiamo cosa potrete vedere alla settantunesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Non parlerò di tutti i film che verranno proiettati al Lido dal 27 agosto al 6 settembre. Per l’elenco ufficiale basta farsi un giro sul sito della Biennale o leggere i quotidiani domani. Provo a fare invece al volo un elenco delle cose più interessanti e/o bizzarre che mi sembrano venute fuori dagli annunci qui all’Hotel St. Regis (luogo della conferenza stampa).

Oltre 3000 tra lunghi e corti arrivati alla commissione. Ed ecco alcuni tra i film scelti dal direttore Alberto Barbera, insieme ai selezionatori Bruno Fornara, Oscar Iarussi, Nicola Lagioia, Mauro Gervasini, Marina Sanna, Giulia d’Agnolo Vallan.

Uccidi la tua famiglia, diventa uno scrittore

Questo pezzo è uscito su Repubblica. (Immagine: Edward Hopper, People in the Sun.)

Nel suo ultimo libro, How literature saved my life (Knopf 2013), non ancora uscito in Italia, David Shields sintetizza in una frase una grande verità della scrittura: È difficile scrivere un libro, è molto difficile scrivere un buon libro, ed è impossibile scrivere un buon libro se ti preoccupi di come le persone a te vicine lo giudicheranno.

Sul New York Times, la scrittrice e giornalista Susan Shapiro – che nella sua biografia si definisce autrice di tre memoir che la sua famiglia odia – dice di dare agli studenti dei suoi corsi di scrittura questo semplice quanto diabolico consiglio: Avrete trovato la vostra voce quando scriverete un pezzo che la vostra famiglia odierà. Se volete avere successo con genitori e fratelli, provate con i libri di ricette.

New Realism vs Postmodern.
DeLillo, Houellebecq, Egan, Bolaño: quattro modi per uscire dall’impasse

A Bonn, dal 26 al 28 marzo, si terrà un convegno internazionale intitolato “New realism”, organizzato da Maurizio Ferraris con Markus Gabriel e Petar Bojanić. Al convegno parteciperanno tra gli altri Paul Boghossian, Umberto Eco, John Searle. Convitato di pietra: Gianni Vattimo.
Qui potete trovare il pezzo con cui Ferraris introduceva lo scorso agosto, su “Repubblica”, le ragioni del convegno. Si tratterebbe, in definitiva, di contrapporre l’idea di un Nuovo realismo al Postmoderno: “il ritorno del realismo non è una semplice questione accademica italiana, è un movimento filosofico ormai in corso da decenni. La filosofia, e la vita, hanno fame di realtà, dopo decenni in cui si è ripetuto che non ci sono fatti, solo interpretazioni, che non c’è differenza tra realtà e finzione”, dice Ferraris a Left Avvenimenti.

Time is on our side

di Fabio Donalisio

Time is on our side. Ci voleva tempo. Ma il libro definente e forse definitivo di Houllebecq (di quel che Houllebecq sa e può e deve dire) è arrivato. Temo. Che scriva da dio, non è certo una novità. La ferocia cristallina della sua prosa è dato quasi comune, dato colpevolmente per scontato. Ma da uomo tenacemente ossessivo qual è, proprio dalle ossessioni, dalla flebile battaglia con esse era stato finora, banalmente, fottuto (e la pletora di avverbi in –mente ben si attaglia, anzi sgorga, proprio da quanto sa rendere complicato spiegare le sue cose semplici).

Il termometro e il termostato

di Giorgio Vasta

Da circa quindici anni l’Occidente letterario domanda a Michel Houellebecq di funzionare come un termometro. La sua scrittura – nella quale la percezione molecolare delle cose prende forma attraverso l’immaginazione narrativa – deve servire da strumento di misurazione del tempo, da registrazione della Stimmung epocale.

In morte di Michel Houellebecq

Questo articolo è uscito sul Riformista

di Francesco Longo

Chi teorizzò la famigerata “morte dell’autore”, non avrebbe mai pensato che un giorno Michel Houellebecq sarebbe stato ucciso nel cuore di un suo romanzo. Ogni volta che esce un libro di Houellebecq la comunità letteraria internazionale si prepara a leggere una sua nuova provocazione, che arriva regolarmente.

Una conversazione con Rem Koolhaas

Questa intervista è stata pubblicata su Abitare. GR: Visto che questa sarà una conversazione sulla scrittura e sulla letteratura, vorrei dichiarare con forza che almeno ora, per questa occasione, Rem Koolhaas non è un architetto ma uno scrittore. La mia prima domanda, infatti, riguarda l’angoscia dell’influenza, termine coniato da Harold Bloom, un teorico della letteratura che […]