Giobbe alla grande guerra. Il nuovo film di Ermanno Olmi

Pubblichiamo un articolo di Alessandro Zaccuri su Torneranno i prati, il nuovo film di Ermanno Olmi (nelle sale dal 6 novembre), uscito su Avvenire. Ringraziamo l’autore e la testata  (nella foto, Claudia Santamaria in una scena del film. Fonte immagine)

di Alessandro Zaccuri

Anche nel Mestiere delle armi c’era una trincea. Era quella verso la quale nel 1526 cavalcava spavaldo Giovanni dalle Bande Nere prima di essere raggiunto alla gamba da un colpo di cannone. La ferita,  l’infezione, la morte e infine l’auspicanza, puntualmente registrata da Pietro Aretino, «affinché mai più venisse usata contro l’uomo la potente arma da fuoco». Nobile proposito, ma purtroppo nobilmente inutile. Per il suo nuovo film, che arriva a tredici anni di distanza dal Mestiere delle armi  (in mezzo ci sono stati Cantando dietro i paraventi, Centochiodi, Il villaggio di cartone), Ermanno Olmi sceglie un’altra guerra, un’altra trincea. Dalla quale, questa volta, lo spettatore non esce mai, prigioniero della notte e della paura come il Delirante, il Soldato Topino, il Dimenticato e gli altri militari senza nome protagonisti di Torneranno i prati, nelle sale da giovedì 6 novembre. Un film contro la guerra, certo, come Il mestiere delle armi, e anche un apologo sul perdono, come già Cantando dietro i paraventi.