“La collina” di Delogu e Cedrola

di Mimmo Cangiano

Molto si è parlato (e si parlerà ancora) del romanzo La Collina, pubblicato circa un mese fa da Andrea Delogu e Andrea Cedrola. La materia trattata (la comunità di San Patrignano e le ‘tecniche’ in essa in atto) hanno convogliato l’attenzione dei media verso un materiale che, inevitabilmente, si presenta ancora infuocato (fra feroci detrattori e strenui difensori) e vivo nel quadro di un problema che, dentro e fuori i tribunali, è ben lungi dall’essere chiuso.

Qui, invece, anche stimolato dall’epigrafe che apre il romanzo (tratta dal bellissimoAd avere occhi per vedere di Leonardo Pica Ciamarra), vorrei riflettere un attimo su quest’opera proprio in quanto romanzo, vale a dire sulle strategie narrative e tematiche che i due autori hanno messo in atto per raccontare questa storia che, a mio giudizio, è anzitutto una disanima di ciò che ha permesso ‘San Patrignano’, e, di conseguenza, un’analisi storica dei rapporti di potere e persuasione che hanno caratterizzato, almeno, uno scorcio del secolo scorso.