Perché il bar San Calisto è una scuola e in quanto tale non dovrebbe chiudere mai

Venerdì scorso alle sette di sera sono sceso a Trastevere e ho passato un’ora a Piazza San Cosimato festeggiando il Bar San Calisto. Di una festa di strada, una festa improvvisata, si trattava. Non per il mezzo secolo del bar (che compirà esattamente fra un anno) ma per la bellezza e l’assoluta straordinarietà di un luogo che non è un semplice bar e che venerdì è stato chiuso su ordine del Questore per le seguenti motivazioni: malfrequentato (da “pregiudicati”) e causa di schiamazzi notturni (in particolare per via di una festa organizzata in piazza nella notte del 3 giugno da ragazzi che secondo le forze dell’ordine frequentano il bar). Il Decreto Regio del 18 giugno 1931, n. 773 è dietro all’articolo 100 del testo unico per la pubblica sicurezza (Tulps) che autorizza il questore a «sospendere la licenza di un esercizio» nel caso in cui sia «abituale ritrovo di persone pregiudicate» e «un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume».

“La bella gente” che racconta l’Italia

Questo pezzo è uscito sul Venerdì di Repubblica.

Quando nel 2010 era uscito in Francia, accolto con successo da pubblico e critica, nessuno avrebbe potuto prevedere che sarebbero passati anni prima di vederlo nelle sale italiane. La bella gente è un bellissimo film italiano che con cinque anni di ritardo esce in Italia (il 27 agosto distribuito dall’Istituto Luce-Cine).

Il film racconta uno spaccato del paese che se nel 2010 appariva attuale agli occhi del suo primo pubblico francese, lo è ancora di più oggi, tornato dal recente passato a fare da specchio a un’Italia sempre più affossata in problemi sociali completamente irrisolti.