Pronto soccorso per speleologi narrativi: seconda parte di un viaggio da Damanhur

Pubblichiamo la seconda parte del reportage di Francesco Gallo: qui la prima puntata.

6.

Se prima di venire qui non avessi dato un’occhiata al sito internet della Fondazione, e alle pagine di Wikipedia relative, difficilmente avrei ricavato qualche informazione utile. Tanto per cominciare: la selfica. Si tratta della disciplina che sta alla base degli insegnamenti professati dal fondatore di Damanhur. Secondo Falco Tarassaco il nostro pianeta è attraversato da una rete di linee sincroniche in grado di mettere in contatto tutti quei pianeti popolati da forme di vita intelligenti.

Diventare più vasti imparando una lingua

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di Caterina Orsenigo

Ho letto qualche settimana fa un articolo di Andrea Pomella su Doppiozero, in cui raccontava di aver deciso, in quel di capodanno, di imparare una lingua. Mi ha fatto subito sorridere perché quella lingua era il tedesco e si dà il caso che anche io, appena tornata a Firenze dopo la pausa natalizia, avessi preso la stessa decisione.

Mi ha fatto sorridere anche perché alcune delle non-motivazioni che adduceva, erano specularmente le mie motivazioni: ho passato la maggior parte delle vacanze della mia vita a Sils Maria, in Svizzera, dove Nietzsche ha scritto Zarathustra e dove Anne Marie Schwarzenbach è caduta dalla bicicletta nel 1942 e, anche se in tanti anni non ho imparato nulla perché chiunque parla italiano, questo ricordo e quel mondo certamente fanno parte, alla radice, delle ragioni che mi hanno spinta a fare questa scelta.

Quella volta che vidi i R.E.M.

di Rossano Lo Mele

Il libro Scrivere di musica nasce da un concerto mancato. Quello a cui – biglietto già nel cassetto – non potetti assistere nel 1989 a causa della varicella. Fortunatamente anni dopo sono riuscito a compensare questo buco partecipando ad altri concerti della band di Michael Stipe. Il primo fu nel 1994, a Torino. All’epoca esisteva il PalaStampa, struttura oggi abbandonata, attigua al macello cittadino e allo Juventus Stadium, ormai ridotta a puro cimitero di vetri rotti. Al principio di quell’anno, i R.E.M. portavano in giro il controverso album Monster. Di spalla avevano i Grant Lee Buffalo: gruppo formidabile ma penalizzato dall’audio, in quel caso. Perso il batterista Bill Berry, la band cominciava il suo percorso a tre: Michael Stipe, Mike Mills, Peter Buck. Tanta era l’attesa e tanto era abrasivo ed enigmatico quel disco, che me ne tornai a casa interdetto. L’occasione per fare pace alla fine mi si ripresentò, ma quasi un decennio dopo. Napoli, 2003. Avrei dovuto esibirmi con il gruppo in cui suono, i Perturbazione, nel medesimo festival dove avrebbero suonato i R.E.M.

Entrare nella tangenziale di Napoli è una cosa sconsigliata a chi soffre di labirintite. Chi ci abita c’avrà fatto l’abitudine, che vuoi che sia. Forse non si sofferma neanche più su quella spaghettata di strade che s’intersecano tra di loro a ogni livello, altezza, incrocio, uscita. Più che una tangenziale sembra una di quelle piste avvolgibili su cui depositiamo i bagagli al momento del check-in in aeroporto. Ma non la parte che vediamo, quella che sta nascosta dietro, invisibile anche per l’operatrice della compagnia aerea che ci accoglie sorridente, seduta, mascarata. Per l’esattezza: la tangenziale di Napoli ricorda proprio quell’incastro di tappeti semoventi per valigie così com’è stato raffigurato verso la fine di Toy Story di John Lasseter (episodio numero 2); oppure, eludendo l’animazione, i binari rappresentati all’inizio di 2046 di Kar Way Wong.

Agamben, il coronavirus e lo stato di eccezione

di Davide Grasso Giorgio Agamben ha pubblicato il 26 febbraio sul Manifesto il suo punto di vista sul Coronavirus. Il titolo dell’articolo è, manco a dirsi: Lo stato d’eccezione provocato da un’emergenza immotivata. Che altro, qualcuno si chiederà, avrebbe potuto scrivere il filosofo romano? Ma proprio questo è il problema. La prevedibilità delle affermazioni del […]

Parlar figurato: santi che muoiono male e altre figure retoriche

di Valentina Manganaro

Non esiste la versione definitiva di Google. Scrivere è riscrivere. Il tutto vale anche per colossi della letteratura come l’Orlando Furioso: nel febbraio di 499 anni fa vedeva la luce la sua seconda versione. Per meglio dire, edizione. Nemmeno l’ultima, a essere sinceri: quella che ha traumatizzato me, per esempio, è la numero tre; quella che si studia nelle scuole e nelle università.

«Vorrei proporle un gioco, visto che studia Storia dell’arte. Le va?»

Primo anno della Triennale, sede d’esame di Letteratura italiana: a questa domanda, una studentessa (la sottoscritta) sentì confermati tutti gli incubi che l’ansia pre-esame potesse congetturare.

Pronto soccorso per speleologi narrativi. Un reportage da Damanhur, il tempio sotterraneo più grande del mondo

Pubblichiamo la prima parte di un reportage di Francesco Gallo: nei prossimi giorni seguiranno le altre due.

1.

Accade mentre la Strada Provinciale 460, simile alla cicatrice sulla schiena di un gigante, percorre il territorio della Val Chiusella. Il tramonto dell’ultimo scorcio di marzo si squaglia sopra le creste asimmetriche delle Alpi Occidentali attraverso il finestrino impolverato dell’autobus. Gonfi rilievi collinari, colpiti dalle interferenze delle morene, tentano di variare il ritmo di un paesaggio fin troppo monotono: lunghi filari di alberi spelacchiati; cartelli autostradali prima verdi poi bianchi poi blu, quindi di nuovo verdi di nuovo bianchi di nuovo blu; centinaia di abitazioni con il giardino il balcone le serrande, le tegole coibentate: ogni elemento scorre rapidissimo, radiografato dall’andamento sinusoidale dei cavi elettrici che si ergono a bordo strada. Impossibile mettere in discussione quest’impressione di fissità. La meraviglia, purtroppo: la sto già perdendo.

La prima emergenza sanitaria nell’epoca dell’Intelligenza artificiale

Pubblichiamo un pezzo uscito sul Manifesto, che ringraziamo.

La principale preoccupazione di molti cinesi nell’epoca dell’esplosione del coronavirus è causata dalla necessità di sapere se nel corso dei giorni precedenti allo scoppio dell’epidemia è capitato di stare a contatto o vicino a qualcuno contagiato dal virus.

Saperlo – nella Cina di oggi – è diventato semplicissimo: le compagnie telefoniche cinesi e alcune applicazioni (ad esempio quelle delle ferrovie statali) hanno approntato dei sistemi attraverso i quali le persone hanno potuto controllare se nel corso dei propri spostamenti in treno o aereo, erano vicini o a contatto con qualcuno che è finito poi contagiato o peggio ancora ammalato e ricoverato in qualche ospedale.

«Io sono la bestia», il romanzo seriale di Andrea Donaera

di Alessio Paiano E in questi momenti di nudità, sotto lo sguardo dell’animale, tutto può succedermi, sono come un bambino pronto per l’apocalisse, sono l’apocalisse stessa, cioè l’ultimo e il primo evento della fine, la rivelazione e il verdetto (Derrida, L’animale che dunque sono) Il romanzo d’esordio di Andrea Donaera, Io sono la bestia (NN […]

L’apertura al cambiamento e la violazione dell’intimità nella Sposa liberata di Abraham B. Yehoshua

Nel quarto capitolo della Sposa liberata, al centro esatto del romanzo più bello e più compiuto di Abraham B. Yehoshua, l’autore israeliano pone una lunga lettera d’amore. È la lettera che Ofer, il figlio maggiore del professor Rivlin – ovvero il protagonista del libro –, scrive a Galia, la sua ex-moglie. In realtà, la lettera è lunga non più di mezza paginetta, e il resto del capitolo consiste in un interminabile post-scriptum che contiene una vera e propria teoria dell’amore. La cosa particolare è che – stando a quanto rivela lo stesso Ofer – la lettera non sarà mai spedita. Anzi, mentre la sta scrivendo, il suo autore ci rivela che – alla fine della sua stesura – essa sarà cancellata tramite la pressione di un semplice tasto del computer.

La trilogia di Rachel Cusk

Questo pezzo è uscito su Repubblica Robinson, che ringraziamo di Nicola Lagioia Con Onori, seguito di Resoconto e Transiti, Rachel Cusk porta a termine la “trilogia dell’ascolto” che molto ha fatto discutere la società letteraria soprattutto anglofona. Il libro viene pubblicato in Italia come i precedenti da Einaudi Stile Libero, nella traduzione impeccabile di Anna […]