Intervista a Fabio Fazio

Questa intervista è uscita su IL a febbraio 2013. Ringraziamo l’autore e la testata e vi segnaliamo che il nuovo numero di IL sarà in edicola venerdì 21 febbraio.

Pranziamo dietro gli studi della Endemol in un ristorante piemontese che propone agnolotti del Plin come primo. Fabio Fazio è più alto, educato e carismatico di quanto mi aspettassi. Non trasuda potere, ma orari fissi lavorativi e famigliari. Sta dalle nove alle sei in un ufficio dove c’è solo la stanza comune con tutti gli autori. Mi offre il pranzo, mi versa l’acqua. Mi espone le sue idee sulla televisione e la storia personale che le ha prodotte. È un periodo complicato: in pieno autunno, sta preparando Sanremo durante la stagione di Che tempo che fa. Dal momento in cui ci sediamo a tavola, come per un tacito accordo, nessuno dei due fa un solo riferimento al festival. Se te lo sei scordato vuol dire che non era importante. Mi hanno sempre detto così. Magari è vero anche per Fazio.

Per prepararmi mi sono fatto una scaletta dei tuoi programmi su Youtube e sei sempre uguale fisicamente.

Magari, ma stai scherzando?