Il tesoro afghano di Sar-e-Sang

Pubblichiamo un reportage di Giuliano Battiston da Sar-e-Sang, le miniere di lapislazzuli più antiche del mondo, uscito sul «manifesto». (Foto: Giuliano Battiston)

Per arrivare a Sar-e-Sang ci vogliono scarpe buone e una certa dose di pazienza e determinazione. Sia che si parta dalla capitale afghana, Kabul, salendo a nord-est per la valle del Panshjir, per poi superare il passo di Anjoman (4430 metri) e raggiungere infine la valle di Iskazer, sia che si decida (come ha fatto chi scrive) di partire da Faizabad, capoluogo della provincia nordorientale del Badakhshan, puntando a sud-est, verso i villaggi di Baharak e Jurm, per poi seguire il corso del fiume Kokcha, dentro una valle dai fianchi stretti, lungo una strada accidentata, isolata e pericolosamente inclinata verso il fondovalle. Una volta a Sar-e-Sang, la fatica del lungo viaggio è ricompensata dal fatto di trovarsi tra le più antiche miniere di lapislazzuli del mondo, già attive, secondo alcuni resoconti, 7000 anni fa.