Intervista dal futuro

“Vedo i grandi uomini allontanarsi sempre più”, disse Carlo Splendore con gli occhi rivolti alla finestra del suo studio. Oltre le imposte si scatenava un temporale estivo. Le mura spesse della villa dentro le quali sembrava che la vegetazione avesse operato continue iniezioni di clorofilla con la caritatevole intenzione di accelerarne il crollo ci separavano da questa pioggia fitta e violentissima, totalmente imprevista dai notiziari dei giorni precedenti, capace di zittire i grilli e le rane abituate a ritrovarsi dopo il calar del sole intorno a una piscina che aveva ospitato magnati dell’acciaio e ministri della cultura, e adesso prometteva libere immersioni al costo di dermatiti fulminanti.