Tutti a Valle

Pare che in questi giorni al Teatro Valle, in parte, in piccolo, in embrione, stia avvenendo qualcosa.
Un’occupazione partita da un ristretto numero di persone (attori e tecnici dello spettacolo, più o meno) in nome di una puntuale rivendicazione (la questione dell’assegnazione del teatro e del suo progetto culturale) sta travalicando i confini di specie; e diventando per forza, per metonimia, un laboratorio politico di qualche livello. Non saprei dirlo altrimenti.