Cronache dall’Asia

(Le foto sono di Thomas Nadal Poletto.)

Cronache dall’Asia – Yangon, Myanmar: cosa cambia in Birmania dopo cinquant’anni di dittatura

Ogni tanto, più volte al giorno, un’esplosione di suono tramortisce l’aria e porta fin quassù al settimo piano una delle solite canzoni usate dai comitati che raccolgono offerte per i monasteri, oppure una hit tutta cassa di qualche dj koreano, oppure una canzone pop-rock made in Myanmar, ma senza un definito gusto occidentale o asiatico.

Siamo all’apice della stagione secca, la temperatura si aggira intorno ai 40 gradi e l’aria si muove in abbondanti ventate di calore.

Sudiamo noi e sudano i birmani, qualcuno si tampona con dei fazzoletti, molti si muovono coperti dall’ombrello. Non è comune scoprirsi per rinfrescarsi. La maggior parte della popolazione, senza distinzione tra donne e uomini, indossa il longyi, un bel telo variopinto che sta annodato in vita e scende giù fino ai piedi. Alcuni ragazzi usano i jeans, qualche uomo dei pantaloni, pochissime ragazze portano una gonna o – rarissimo – degli shorts.