Stoner e il romanzo americano

Questa recensione è apparsa sul blog Via dei Serpenti.

Quando oggi in Italia si dibatte sul romanzo il più delle volte si coglie un tono febbrile, spasmodico nella discussione generale, quasi che con la propria opinione in merito ci si giochi più di quanto è ufficialmente in palio.

Se da una parte nuovi Nietzsche annunciano la morte del romanzo a un secolo e mezzo dalla morte dell’ultimo dio, sempre di più sono quelli che ne proclamano la resurrezione e vita sulla scorta delle lettere di Jonathan Franzen apostolo al Venerdì di Repubblica, che, nel dettarci la nuova kasherut letteraria, ci proibiscono ogni contatto impuro tra il kindle e Balzac.

Missile e coltello

È da poco uscito per Adelphi Un tentativo di colmare l’abisso, vale a dire il dialogo epistolare ultradecennale tra due intellettuali eterodossi come Guido Ceronetti e Sergio Quinzio, un confronto (e a volte un amichevole scontro) protrattosi fino alla morte di quest’ultimo. Di Ceronetti Einaudi ha anche ripubblicato da poco il bellissimo Viaggio in Italia. […]

Il calcio prima della televisione, Scirea-Maradona e gli eroi del mondo di sogno

Roma – Da una parte del campo la Squadra d’oro, l’Aranycsapat, la grande Ungheria di Ferenc Puskás e Sándor Kocsis. Nell’altra metà l’undici dei sogni con, tra gli altri, Scirea, Platini e Maradona. Un rettangolo verde da inventare in soggiorno, con la moquette di casa ritagliata, e una montagna di libri a far da spalti, come fosse il Maracanà o l’Old Trafford. Futbolandia, altro che il Subbuteo commerciale, è l’universo mitico dell’infanzia narrata da Giancarlo Liviano D’Arcangelo. Un luogo dove costruire la prima visione del mondo, frammenti di gioia non turbabile, durante lunghi pomeriggi consumati disputando partite oniriche.

Il cranio di Lombroso

Questo pezzo è uscito su Pagina 99.

Un paio di mesi fa, Beppe Grillo ha auspicato sul suo blog la dissoluzione dello stato nazionale in più macroregioni “recuperando l’identità di Stati millenari, come la Repubblica di Venezia o il Regno delle due Sicilie”. A molti è sembrata poco più di una boutade, ma leggendo gli oltre duemila commenti al post è possibile comprendere come Grillo abbia colpito, consapevolmente, laddove sapeva di poter essere ascoltato.

Oggi al Sud una brace cova sotto la cenere, in maniera del tutto speculare al leghismo più acceso e alle scriteriate avventure del separatismo veneto. È il revanscismo neoborbonico.

Raccontare il vuoto

Questa recensione è apparsa sul numero di luglio della rivista L’Indice dei libri del mese.

Si comincia con una panne. Un’auto ferma per strada, il tempo che passa, il tentativo di capire come risolvere il problema. Poi, nel corso delle 220 pagine dell’esordio di Paolo Marino, Strategie per arredare il vuoto (Mondadori, tra i finalisti del Premio Calvino 2012), è come se il guasto originario – inteso come pausa nel flusso, stasi potenzialmente minacciosa, rarefazione e al contempo condensazione dell’esperienza – venisse articolato non tanto nello spazio (detenere la narrazione in un unico luogo è l’azzardo nonché uno dei grandi pregi di questo libro) quanto nel tempo. Perché alla morte dei genitori – nessuna ragione, nessuna spiegazione, soltanto un improvviso assentarsi di padre e madre alla vita – il tredicenne Edo si ritrova davanti a un deserto di minuti che si accumulano in forma di giorni e di settimane fino a generare una temporalità sospesa, autonoma e autotrofa, un tempo paragonabile a una soglia talmente dilatata da somigliare più che a un’invalicabile linea d’ombra a un vero e proprio territorio, arbitrario, isterico, dunque perfettamente abitabile.

Perché tutto parli di me

Pubblichiamo un articolo di Annalena Benini apparso sul Foglio ringraziando l’autrice e la testata.

di Annalena Benini

Il treno è pieno e si sta in piedi, schiacciati contro le borse degli altri, non c’è quasi lo spazio per mandare messaggi. Lei è bionda e anziana, porta i tacchi alti, una gonna di pelle e gli occhiali da sole, lui ha qualche anno in più e la tiene delicatamente per il polso, le spiega dove appoggiarsi, lei guarda avanti ma forse non vede niente da dietro quegli occhiali da farfalla. È arrabbiata, gli dice piano: “Lasciami stare”. Lui continua a spiegarle qualcosa, è gentile. Lei alza la voce: “L’unico modo è prenderti a calci nel culo, come faceva quella, con te è l’unico modo”. Lui resta lì, silenzioso, con le dita intorno al suo polso, lo sguardo costernato fisso sugli occhiali da sole.

Mingus secondo Mingus

Mingus racconta Monk: pubblichiamo un estratto da Mingus secondo Mingus di John F. Goodman. Traduzione di Michele Piumini.

Goodman: …Ok, e nel 1951 sei arrivato a New York. Con chi hai suonato la prima volta a New York?

Mingus: Quando sono arrivato a New York, dovevo trovarmi un lavoro, perché rischiavo di perdere mia moglie. Lei [non mi aveva] accompagnato, ero con Red Norvo, che partecipava a un programma televisivo – la prendo alla larga per raccontarti la storia completa, hai tempo? – e Red Norvo era diventato un vero razzista, perché si era messo a lavorare per un canale televisivo razzista.

L’estate di Santa Marinella

Pubblichiamo un estratto da Addio, Monti e vi invitiamo oggi, giovedì 31 luglio, al Monk Club di Roma: alle 19.30 Michele Masneri e Giorgio Vasta presentano il romanzo. (Fonte immagine

«Segue settimana di silenzio, mail senza risposta, poi, a sorpresa, nello sconforto, un invitino di riparazione a una cosa a Santa Marinella che Roberto ha appena scoperto, una scuderia con giardino selvaggio confinante con quello del castello dove si svolgono fondamentali Eventi, e con la casa sull’albero delle creature Odescalchi e la discesa a mare privata, il giardino di limoni e mandarini biologici e palme non ancora falcidiate dal punteruolo rosso… “Odescalchi del ramo cadettissimo; hanno sempre la scuderia accanto ai castelli che invece appartengono al ramo giusto, lungo tutto il litorale, anche nel famoso castello di tutte le nozze hollywoodiane e scientologhe. Però nipoti da parte materna anche di Mameli dell’omonimo inno, quindi nazionale e popolare!”, butta lì spiritosamente Roberto, ma si vede che è molto fiero della scoperta immobiliare.

L’economia dell’espulsione secondo Saskia Sassen

Questo pezzo è uscito su Pagina 99.

Rendere visibile un processo ancora invisibile. Riconoscerlo, individuarlo, nominarlo, per poi provare a cambiarlo. Saskia Sassen torna in libreria con un libro perfino più ambizioso dei precedenti, un altro tassello lunga quella serie di “esplorazioni eccentriche” di idee e processi dell’economia globale inaugurata nel 1996 con il saggio Fuori controllo. Poche settimane fa la Oxford University Press ha infatti pubblicato Expulsions. Brutality and Complexity in the Global Economy (in via di traduzione per il Mulino), un testo che la sociologa ha meditato a lungo e costruito alternando indagine empirica e codificazione concettuale, intorno al tentativo di affrontare di petto un “problema fondamentale nella nostra economia politica globale: l’emergere di nuove logiche di espulsione”.

Patagonia interiore

Questo pezzo è uscito sul Venerdì di Repubblica.

Secondo fulgido romanzo dell’attrice, drammaturga, regista teatrale e scrittrice argentina Romina Paula, Agosto (La Nuova Frontiera, traduzione di Violetta Colonnelli, pagg. 160, 15 euro) è la storia di un viaggio. Emilia è la giovane protagonista, abbastanza felice della sua vita e della convivenza con il fratello e il fidanzato in un appartamento di Buenos Aires. L’equilibrio viene interrotto il giorno in cui riceve una telefonata dei genitori di Andrea, amatissima amica scomparsa cinque anni prima.